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I strecc de Des |
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( le
strade vicinali di Desio) |
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strada rurale San Giuseppe |
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| una storia che si ripete da 100 anni |
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La "vicinale sotto trattata " segnata in rosso "Viale di San Giuseppe "
oggi
via dei Pini Seregno e via Carlo Collodi Seregno ( interrotte dalla
ferrovia Milano Como) |
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| CORSI
E RICORSI STORICI |
| Estratto
della tesi di Laurea del dott.Arch. Paolo Conte (a) |
1892
| VILLA BUTTAFAVA IN
SAN GIUSEPPE
Un bene territoriale spezzato |
...................
| Correva
l'anno 1892, ed il sindaco di Seregno Cipriano Colli il 9 aprile scrive
ai fratelli Buttafava , proprietari della cascina San Giuseppe ,
l'oggetto il viale
San Giuseppe di Seregno costruita da Francesco Brambilla
nel 1841 . |
| In
"seguito a continui reclami di contribuenti, il sottoscritto [...]
invita SS. LL. a far levare, entro il corrente mese la sbarra
di
legno , che chiude allo sbocco ovest il Viale di San Giuseppe
, il quale principia a levante della strada principale
Vallassina e termina
alla comunale Carate-Desio , quasi di fronte alla cassina di
San Giuseppe , perché il suddescritto Viale è
soggetto a
servitù di pubblico passaggio , ed è compreso
nell'elenco
29 Settembre 1866, al N. 4 delle strade vicinali, scorrenti
nel
territorio di questo Comune [....] . Tale sbarra, collocata
il
21 settembre 1891, per ardire delle SS. LL. costituisce una sottrazione
all'uso pubblico del Viale in parola, che esenta anche da ogni imposta
sui terreni, epperciò non deve essere impedito, con tale
alterazione dello stato delle cose, il passaggio pel medesimo" .(110) |
|
Ovviamente,
dato che proprio i fratelli Buttafava, hanno posto la sbarra in
oggetto, .......... ,tramite
una lettera del 14 aprile 1892 (111) , per mano di Ernesto Buttafava,
essi espongono le ragioni che stanno alla base di questo gesto.
| |
I
"sottoscritti si pregiano notificare alla S.a V.a Illus.ma come essi
possano provare, come del resto può risultare a
cotesta
On.e Autorità Comunale anche da semplici informazioni
essendo
cosa a tutti notoria, che il detto viale venne costrutto in mezzo e su
fondi esclusivamente della proprietà di San Giuseppe, a
tutte
cure e spese della medesima. Tale
costruzione venne fatta esclusivamente per un migliore scarico dei
fondi della
Proprietà, ed è quindi privativa come la
denominazione
stessa di viale lo indica chiaramente. Inoltre i sottoscritti ebbero
sempre e fino ad oggi a mantenerla a loro totale spesa. Tutte le
trattative tenute in diverse riprese, ricorsi in varie circostanze
resesi necessari alla conservazione del viale stesso, colla
Società delle Ferrovie, compresa l'istanza alla medesima
onde si
conservasse un casellante a sconto di pericoli pei ragazzi della
Cascina San Giuseppe, furono sempre condotte per cura di questa
Proprietà, e l'Amministrazione Ferroviaria riconobbe sempre
il
viale come privativo, dietro documenti. L'essere quindi il viale in
discorso stato elencato nelle strade vicinali, è errore che
in
linea di giustizia non deve ridondare a grave danno della
proprietà dei sottoscritti. Osservano
pure i sottoscritti a questo On.e Sindaco come la mancanza di reclamo
sia stato effetto di una dolorosa circostanza, quella cioè
che
il quell'epoca il Capo della famiglia , padre degli scriventi,
trovavasi in condizioni gravi di salute che lo trassero poi dopo breve
tempo a morte, (112)
, per cui non ebbe ad avere sentore della avvenuta
inclusione. I sottoscritti pure ignoravano tale fatto, che appresero
ora dalla lettera della S.a V.a Illus.ma. Per tutti gli indicati motivi
i sottoscritti si appellano alla ben nota equità dell'On.e
Amministrazione Comunale e di chi ne è il degno Capo onde,
se vi
fu errore, questo possa venire riparato a dettame di giustizia. Si
permettono, poi anche sottoporre all'oculato giudizio della S.a V.a
alcune osservazioni che, oltre ai fatti suaccennati, dovrebbero da
sè soli, a criterio dei sottoscritti , dimostrare non solo
l'equità ma anche l'opportunità che tale viale venga
riconosciuto anche dal Comune come privativo.
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| Esse
sono: Primieramente il viale ha una sezione piccola solo all'uso dello
scarico a cui doveva servire assai limitato, e tale che non permette
assolutamente lo scambio di veicoli. (113) Ciò
potrebbe essere quindi causa di ingombri, di pericoli e di
frequenti litigi, che è bene sempre evitare.
|
|
Secondariamente
l'attribuzione stessa di strada vicinale è impropria , non
servendo il viale a riunire due frazioni grosse del Comune fra loro o
col capoluogo, ma bensì potendo solo usarsi come
accorciatolo (e
di poca tratta) dall'unica proprietà di San Giuseppe da cui esclusivi Beni
è fiancheggiata da ambo i lati. In terzo luogo
essa non è affatto necessaria
per alcun servizio, a cui male si presterebbe, ed al cui
disimpegno servono bastantemente le Strade Comunali e consortili
esistenti. Ripetono quindi i sottoscritti che essi si affidano alla
giustizia e benevolenza della S.a V.a Illus.ma onde essere certi che
non si vorrà insistere sulla domanda fatta , e che si
regolarizzerà di comune accordo in linea amministrativa
(come
è giusto) l'errore avvenuto". (114)
| |
Il sindaco di Seregno, nonostante le ragioni addotte dai
fratelli
Buttafava, non accetta di risolvere amministrativamente la questione,
pertanto il 25 aprile 1892, rinnova l'ingiunzione a togliere la sabrra
che impedisce la circolazione sul viale San Giuseppe. (115)
| |
A questo punto, i fratelli Buttafava, preso atto del rifiuto, si
rivolgono ad un legale (116) che, il 29 aprile 1892 cita
| |
" l'Ill.mo Sig. Cav.
Colli Cipriano in rappresentanza del Comune di Seregno e nella sua
qualità di Sindaco del Comune stesso a comparire avanti il
R.o
Tribunale Civile e Penale di Monza a procedimento formale di giorni
quindici onde ivi in suo contraddittorio o contumacia sentirsi
giudicare : I°. Reietta ogni contraria istanza ad eccezione
essere il
Viale di S. Giuseppe scorrente in terreno Cassina S. Giuseppe di
proprietà dei richiedenti Fratelli Sac.ti Don
Ernesto e Don Carlo e Ing.
Francesco Buttafava immune da ogni e qualsiasi
servitù pubblica di
passaggio e in ispecie da quella reclamata dal Comune di
Seregno
[....] , da ritenersi pertanto d'inefficace inibitoria alla chiusura
mediante sbarra del Viale stesso. II°. Spese del
giudizio a carico del
convenuto " (117) |
|
Da
quest'atto di citazione dunque, il Comune di Seregno ha solo quindici
giorni per recarsi in Tribunale, pena la condanna in contumacia. Il 4
maggio 1892 pertanto, Cipriano Colli , sindaco della città,
chiede all'avv. Pennati, che rappresenta in giudizio i fratelli
Buttafava, una proroga almeno fino al 20 giugno per
"avere
il tempo necessario di convocare il Consiglio Comunale , allo scopo di
autorizzare chi scrive a stare in giudizio " (118)
| |
Dopo
aver chiesto consulto, prima alla Prefettura della Provincia di Milano
(119) , e successivamente alla Giunta provinciale amministrativa di
Milano (120), senza tuttavia aver ottenuto degli aiuti decisivi che
possano risolvere tale vertenza, Cipriano Colli, cerca di risolvere
amichevolmente la questione suggerendo un arbitrato. Il 22 giugno 1892,
infatti, una delibera consigliare propone al posto della causa
giudiziaria, un consiglio di tre saggi, uno nominato dal comune, uno
dai fratelli Buttafava, mentre il terzo, nominato dai primi due(121).
| |
I
fratelli Buttafava, tuttavia, tramite una lettera del 28 giugno 1892,
dell'Ing. Giuseppe Buttafava, rifiutano l'arbitrato, preferendo il
giudizio del giudice. (122)
Ora perciò , al municipio
di Seregno , non rimane che nominare un legale , difatti, con
provvedimento d'urgenza del 1 luglio 1892, conferisce l'incarico a
Luigi Gallavresi, avvocato e deputato al parlamento nazionale (123)
, il quale presentando l'atto di costituzione in giudizio,
scongiura per tale municipio, il pericolo di condanna in contumacia
(124). | |
Grazie
ai buoni uffici di Luigi Gallavresi inoltre , viene proposta una
transazione che la controparte accetta di buon grado , pertanto,
così scrive a quest'ultimo, l'ing. Giuseppe Buttafava, il 27
agosto 1892, "
le confermo la mia assicurazione [....] ad eseguire al Comune
di
Seregno il versamento della somma di lire cinquecento da erogarsi in un
opera [....] di beneficenza, quando il comune stesso riconosco che il
Viale di San Giuseppe è di ragione dei [...] miei fratelli e
receda da ogni opposizione alla chiusura del detto Viale ,
acconsentendo anche alla cancellazione del medesimo delle Strade
Vicinali , in cui venne erroneamente incluso" (125) |
| Alla luce di questa
proposta, Luigi Gallavresi, pertanto, scrive lo stesso giorno a
Cipriano Colli, "
Non ho bisogno di ripeterle, egregio Sig. Sindaco, che io credo
realmente tale transazione convenientissima pel Comune, il quale,
continuandosi la lite, difficilmente potrebbe vincerla se realmente la
strada non esistette e non rimase aperta al pubblico per 30 anni prima
del 1866. Se pertanto mi è permesso di dare un consiglio
questo
non puo essere che per l'accettazione della proposta dei Sig.i
Buttafava". (126) |
| Si
comincia infatti, anche al Comune di Seregno, ad avere il sospetto che,
effettivamente, nel 1866, data in cui viene iscritto il viale di San
Giuseppe nell'elenco delle strade vicinali, forse non erano ancora
passati i trent'anni d'uso pubblico , che la legge richiede,
per
fare diventare legale la richiesta di servitù di pubblico
passaggio. Fondamentale perciò, risulta ora essere la data
di
costruzione di tale viale.
I dubbi su questo punto però,
vengono velocemente fugati dall'ing. Giuseppe Buttafava il quale, con
una lettera del 24 settembre 1892, inviata all'avv. Luigi Gallavresi,
afferma che "
mi pregio di notificarle che la costruzione del viale di San Giuseppe
venne incominciata
nell'anno 1841 dal nob. Francesco Brambilla datore dei miei fratelli.
Ciò possono certificare Guenzati Giovanni del fu Giuseppe,
nato
e domiciliato a San Giuseppe di Desio, che partecipò alla
costruzione dal principio alla fine. Garbagnati Andrea del fu Giuseppe
nato e domiciliato come sopra. Mariani Angelo del fu Anastasio idem.
Come già ebbi a dichiararle i miei fratelli sono sempre
disposti
a far in modo che ella, se il Comune lo crede necessario, possa
assumere le testimonianze dei sunnominati" ( 127).
| |
Alla
luce di questi testimoni quindi, in due sedute consigliari (128),
delibera di assumere altre testimonianze in suo favore, che possano
chiarire la data di costruzione di viale San Giuseppe, o per lo meno,
che possano appurare che prima della sua costruzione, potesse esistere
un sentiero campestre, carreggiabile e pubblico. Tuttavia, il26
febbraio 1893, anche su pressione dello stesso avvocato Gallavresi (
129), lo stesso comune decide di risolvere la vertenza, "il
Sig. Sindaco espone all'adunanza che, [...] tanto la Giunta
Municipale (130) che il consigliere Sig. Dell'Orto Gaetano
assunsero ulteriori informazioni e testimonianze per poter conoscere e
precisare la data di costruzione e servitù pubblica di
passaggio
della strada vicinale detta viale di San Giuseppe , ma tali
informazioni e testimonianze, favorevoli a questo Comune risalgono fino
all'anno 1842 (131) , mentre invece al Comune stesso occorrerebbe che
rimontassero fino all'anno1835, per vincere la causa [pertanto]
delibera di recedere dalla causa in discorso, [...] e di cancellare il
surripetuto viale di San Giuseppe dai menzionati elenchi delle strade
vicinali di questo Comune" (132).
| |
Il
municipio di Seregno quindi con questa delibera pone fine alla
vertenza, ottenendo la transazione di lire 500, proposta dai fratelli
Buttafava che, difatti, alcuni mesi dopo viene data dal Sindaco, come
previsto, in beneficenza. (133) Di conseguenza, pertanto, il catasto
Lombardo-Veneto , qualche anno piu tardi, a seguito
dell'avvenuta
cancellazione dall'elenco delle strade vicinali del viale di San
Giuseppe, deliberata il 26 febbraio 1893, con rettifica ordinaria,
registra questo mutamento, assegnando infatti, a tale viale quel numero
catastale che caratterizza tutte le proprietà su cui i
proprietari devono pagare le imposte. (134)
......................... |
| |
Note: (a) Anno accademico 2001-2002
| (110)
ACS , cartella 69, categoria 1 , classe 9 , fascicolo 1 , sotto
fascicolo 4. | (111)
ibidem | (112)
Giovanni Buttafava muore infatti , il 3 marzo 1866. Cfr. ASM , fondo
catasto, cartella 59 e cartella 67bis. |
(113)
In documento successivo , del 24 maggio 1892 , si afferma che
,
il viale è lungo 660 mt e largo 3 mt Cfr. ACS cartella 69,
categoria 1 , classe 9, fasc. 1, sottofascicolo 4.
|
(114)
ibidem |
(115)
ibidem |
(116)
Si tratta dell'avvocato monzese , Oreste Pennati.Ibidem.
|
(117) ibidem |
(118)
ibidem | (119)
Essa si limita ad osservare che ,per legge, è possibile
elevare
contravvenzione, presso la pretura di Desio, ai fratelli Buttafava
rimuovendo d'ufficio la sudetta sbarra, nonostante la causa pendente.
Nota del 13 maggio 1892 |
(120)
Essa rilasci un'ordinanza nella quale, avvertendo che nonè
compito di tale giunta fornire consulti legali, dichiara di non avere
nessun provvedimento da emanare sulla vertenza di viale San Giuseppe .
Ordinanza del 9 giugno 1892. |
(121)
ibidem | (122)
Cfr. Acs, cartella 69, categoria 1, classe 9, fascicolo 1,
sottofascicolo 4. | (123)
ibidem
Succesivamente dato che il tribunale competente è
quello
di Monza , e che Luigi Gallavresi, esercita invece a Milano, su
consiglio di quest'ultimo, il 5 luglio 1892, viene nominato anche
l'avvocato Giosuè Brambilla, il quale esercitando la
professione
a Monza, può legalmente rappresentare il conune di
Seregno, in giudizio presso quel tribunale. Tuttavia, la
strategia processuale , viene condotta totalmente da Luigi
Gallavresi |
(123)
bis |
Archivio
storico di Seregno
264. Vertenza relativa alla strada vicinale detta viale di San Giuseppe
Estremi cronologici: 1892 -
1893 Vertenza
relativa alla strada vicinale detta viale di San Giuseppe. Memoriale in
cui si ricorda la
costruzione di detta strada da parte del sig. Giovanni Buttafava, per
unire la strada provinciale
Vallassina e la strada comunale Carate Brianza - Desio. Ordine di
rimozione della sbarra di
legno occludente il detto viale, in quanto soggetto a pubblica
servitù in seguito
a delibera del Consiglio comunale n. 12 del 10 luglio 1867, ricorso dei
sigg. Buttafava alla
Sottoprefettura circondariale di Monza, nomina dell'avv. Luigi
Gallavresi quale procuratore
del Comune nella suddetta causa e autorizzazione a resistere in
giudizio, a tto di citazione
avanti il R. Tribunale civile e penale di Monza. Fascicolo Classificazione:
1.9 Segnatura precedente:
cart. 172 Segnatura
definitiva: b. 65, fasc. 4 |
(124)
ibidem | (125)
ibidem | (126)
ibidem | (127)
ibidem | (128) 25
settembre e 20 dicembre 1892. |
(129)
Il 14 gennaio 1893,infatti Gallavresi invita il sindaco di Seregno ad
accettare la transizione di lire 500 proposta dai Buttafava ,
poichè l'ing. Giusepe Buttafava ha minacciato di riprendere
la
causa se, al piu presto non verrà definita la vertenza di
viale
San Giuseppe .
Cfr. Acs, cartella 69, categoria 1, classe 9, fascicolo 1,
sottofascicolo 4. |
(130)
La precedente ricerca di testimonianze , che avrebbero dovuto trovare
le prove dell'esistenza di un sentiero campestre carregiabile
e
pubblico , esistente prima della costruzione del viale San Giuseppe ,
difatti hanno avuto esito negativo. Eccopertanto il rapporto fatto, al
sindaco di Seregno, dall'ing. Eugenio Rivolta, Consigliere Comunale ,
il 1 dicembre 1892 " Come dall'incarico affidatomi ho ispezionato la
vecchia mappa di Seregno in scala grande che trovasi presso l'ufficio
tecnico dell'Intendenza di Finanza , ma non vi ho riscontrato traccccia
alcuna dell'accesso detto il viale di San Giuseppe , e del
qualei
sigg. Buttafava di dicono esclusivi proprietarj"
|
(131) Questa data conferma perciò che ,
ilviale viene iniziato e terminato , interamente nell'anno 1841.
|
(132) Ibidem |
(133)
I beneficiari di questa somma sono: per lire 300 , l'asilo infantile
della Congregazione di Carità di Seregno, mentre per le
restanti
lire 200 , ilfondo per l'istruzione della Società operaia di
mutuo soccorso di Seregno. |
(134)
Cfr. ASM sala microfilm, fondo catasto, Lombardo-Veneto , bobina n. 5
n. progressivo del fotogrammi 82 -136. |
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2010 |
OGGI |
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