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ricerche che fecero di
Faraday il più
insigne scienziato sperimentale dei suoi tempi furono i campi
dell'elettricità
e del magnetismo. Dopo la scoperta di Oestered
dell'elettromagnetismo
del 1819, Faraday riprodusse l'esperimento
nel
1821 e approfondì gli studi in questo campo, dopo
dieci
anni
di lavoro scopri l'induzione elettromagnetica. L'annuncio fu
dato
il 24 novembre del 1831. Faraday giunse alla sua scoperta
avvolgendo
attorno ad un anello di ferro due distinte bobine. Collegava
ai
capi
di una bobina (circuito indotto) un galvanometro, ed ai capi dell'altra
(circuito induttore) una pila
elettrica;
chiudendo
il circuito della pila l'ago del galvanometro si muoveva in un senso
e
aprendo il circuito si muoveva
nel senso
inverso.
Successivamente Faraday scoprì che introducendo o estraendo
un
magnete da un conduttore avvolto a spira, collegato
ad un
galvanometro
veniva prodotto un movimento dell'indice,
in pratica veniva prodotta una piccola corrente elettrica,
era
riuscito ad ottenere una
corrente
elettrica
da un magnete, ad indurre elettricità
servendosi
di un magnete. Capì subito che
la
produzione
di correnti indotte
in un circuito
non era sufficiente la presenza del
magnete, ma occorreva il suo movimento, la variazione
del campo
magnetico
indotto.
A
titolo informativo si segnala che anche Cavendisch
aveva già svolto molto lavoro di ricerca eseguito da Faraday
ma
non ha mai diffuso le sue ricerche. |
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