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Antonio Meucci
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DOCUMENTS
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Letter to Mr. Ignatius Corbellini, 1865 director of "The Commerce of Genoa |
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Signor Ignazio
Corbellini,
Arenzano (Genova)
( trattasi del direttore de "Il Commercio
di
Genova",
n.d.a.)
Nell'"Eco d'Italia"
del 19 agosto
p.p. ho letto di
un nuovo scoprimento che riguarda una
delle
mie antiche; ve lo accludo acciò lo possiate esaminare. Io
sono
stato uno dei primi che ha lavorato con tutta l'assiduità
nell'arte
dell'Elettricità come per il Galvanismo all'epoca della
sua
prima scoperta; allora mi trovavo all'Avana. Abbandonato
questo
ramo per le enormi spese, mi dedicai quando venni agli Stati Uniti ad
altri
rami, però non l'abbandonai, anzi di quando in quando
facevo
qualche saggio di questa bella scoperta, e per mezzo di qualche
piccolo
esperimento arrivai a scoprire che un istrumento posto all'udito e
coll'aiuto
dell'Elettricità e del filo metallico si poteva trasmettere la
parola
esatta tenendo in bocca e stringendo il conduttore fra i
denti,
ed a qualunque distanza due persone potevano mettersi in
comunicazione
diretta tra loro senza necessità di
dovere
comunicare ad altri i propri segreti. Ma stante le mie troppe
occupazioni,
lo abbandonai coll'idea di comunicarlo a qualche
intelligente
compatriota acciò nella nostra bella Italia fossero fatti
i primi esperimenti. Nell'anno 1860 il mio amico sig. Bendelari
partendo
per l'Italia ed offrendomi i suoi servigi, gli comunicai la mia
scoperta,
che ho creduto sempre molto utile, riserbandomi di dargli più
ampli
schiarimenti quando fosse ritornato a vedermi, ciò che non
poté
fare stante le sue molte occupazioni, così non vedendolo
più,
tutto rimase in oblìo. Come vi ho detto più
sopra
trovai l'articolo, qui accluso, nell'"Eco d'Italia", ed ho voluto, e
voglio
giustificare che io avevo fatta questa scoperta, e che per essere
identica
a quella del sig. Manzetti, ho creduto che il sig.
Bendelari
avesse fatto palese a qualcuno ciò che gli avevo
comunicato
verbalmente. Scrissi allora al detto sig. Bendelari
in
proposito, e mi rispose, le quali copie vi rimetto. Io non posso negare
al sig. Manzetti la sua invenzione, ma soltanto voglio far
osservare
che possono trovarsi due pensieri che abbiano la stessa
scoperta,
e che unendo le due idee si potrebbe più facilmente arrivare
alla
certezza di una cosa così importante. Se mai per
combinazione
vi trovaste col detto sig. Manzetti o con qualche suo amico, vi prego
di
comunicargli quanto vi ho detto e ve ne anticipo i miei ringraziamenti.
(...)
A. MEUCCI
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Lettera pubblicata
su "Feuille
d'Aoste" - del 19 dicembre 1865, carteggio avvenuto tra Meucci e
Bendelari.
fonte A cura di: Centro
Studi de
Tillier, via Guido
Rey 11 - 11100 Aosta |
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