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Seveso Osservazioni presentate
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30 SETTEMBRE 2024 |
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martedì 30 luglio 2024 sinistra ambiente-meda |
A SEVESO UNA TIMIDA MOZIONE PER L'AMPLIAMENTO DEL BOSCO DELLE QUERCE. RESPINTI GLI EMENDAMENTI MIGLIORATIVI |
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Il 29-7-024, nel Consiglio
Comunale di Seveso, la maggioranza (Lega nord, FdI, Forza Italia,
Viviamo Seveso) ha portato una mozione per l'ampliamento del Parco
Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda..
Una mozione il cui contenuto ci interessava poichè l'ampliamento
del Bosco delle Querce di Seveso e Meda è stato proposto ed
è stato oggetto di una serie di iniziative e di una campagna
comunicativa congiunta da parte dei gruppi Sinistra e Ambiente-Impulsi
di Meda, Legambiente di Seveso, Seveso Futura, con tanto di raccolta
firme, così come da richiesta autonoma del PD di Seveso.
La mozione, ad una attenta lettura, ci è parsa però
sommaria e in alcuni passaggi incompleta nonchè debole nella
parte dispositiva.
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Così come gruppi che
sull'ampliamento hanno lavorato e lavorano insieme, abbiamo deciso a
mezzo del Consigliere Comunale di Seveso Futura, Giorgio Garofalo, di
presentare alcuni emendamenti che esplicitavano in modo chiaro le aree
interessate all'ampliamento e che rafforzavano la sezione dispositiva
finale.
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Gli emendamenti
evidenziavano e fissavano la richiesta e la possibilità
dell'ampliamento sia ad est sulle aree prossime a via della Roggia sia
ad ovest in via Eritrea, una puntualizzazione sulla cifra delle
compensazioni forestali da impiegare esclusivamente per rimboschimento
e la necessità di un ponte verde d'unione tra il Bosco delle
Querce e l'area di via della Roggia a uso anche di corridoio ecologico
e faunistico.
Emendamenti sensati che avrebbero meglio chiarito la volontà
effettiva e l'impegno per l'ampliamento da richiedere a Regione
Lombardia come Comune gestore del Bosco unitamente anche
all'amministrazione medese.
Purtroppo la maggioranza della sindaca Borroni non ha voluto
comprendere, giudicando queste migliorie "argomenti aggiuntivi" che
esulavano dalle volontà dei proponenti la mozione ed escludendo
inoltre che si potesse scrivere dell'estensione del Bosco anche sulle
residue superfici ad ovest in via Eritrea, nell'area dove il Masterplan
prevede una Compensazione Ambientale (Progetto Locale 18).
Rispetto alla richiesta del ponte verde, la sindaca dimostrava inoltre
scarsa volontà di insistere con la soc Autostrada Pedemontana
Lombarda per ottenerne la realizzazione, preoccupata di costi
insostenibili che ricadrebbero sull'amministrazione sevesina.
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DA BRIANZA CENTRALE
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Lo scorso 29 luglio 2024,
il Consiglio Comunale di Seveso ha votato all'unanimità una
mozione che prevede l'ampliamento del Parco Naturale Regionale del
Bosco delle Querce di Seveso e Meda. Questo segna un importante
riconoscimento del valore ambientale e simbolico del Bosco delle
Querce, che è ormai un patrimonio ideale condiviso da tutti.
Tuttavia, un emendamento presentato da Seveso Futura, che mirava a
definire in modo più preciso le aree dell'ampliamento e a
rafforzare l'impegno del Comune nei confronti di Regione Lombardia,
è stato respinto.
Da parte nostra, esprimiamo soddisfazione per il fatto che
l'ampliamento del Bosco delle Querce sia diventato un obiettivo comune,
ma allo stesso tempo manifestiamo rammarico per la mancata approvazione
dell'emendamento di Seveso Futura. Questo emendamento rappresentava una
visione più ambiziosa e lungimirante per il futuro del parco,
proponendo di estendere l'ampliamento oltre i confini attuali e,
aggiungiamo noi, poteva costituire la premessa per creare un corridoio
ecologico che lo colleghi al Parco GruBrìa (ex Brianza Centrale
e Grugnotorto Villoresi), con l'obiettivo di una possibile fusione tra
i due parchi. In un'epoca in cui non ci si può più
permettere di pensare solo al proprio "orticello", è necessario
guardare oltre e unire le aree verdi contigue per creare un sistema
ecologico più vasto e interconnesso.
Sul tema è intervenuto anche il gruppo civico ecologista
Sinistra e Ambiente, con un comunicato che sottolinea come
l'ampliamento del Bosco delle Querce sia stato a lungo al centro delle
loro iniziative, in collaborazione con gruppi come, Legambiente di
Seveso, Seveso Futura e altre realtà, culminate in una raccolta
firme e in un'iniziativa autonoma del PD di Seveso.
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Osservazioni
presentate da Insieme in rete
per uno sviluppo sostenibile
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OSSERVAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO DI AUTOSTRADA PEDEMONTANA
COMUNE DI SEVESO
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TRACCIATO AUTOSTRADALE
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Si chiede che, al fine di
evitare movimentazione di terra nella zona A e B inquinate dal TCDD
(tetracloro di benzo-paraddiossina) nel 1976,
nel tratto adiacente il
Parco Naturale Regionale Bosco delle Querce, l’autostrada
Pedemontana rimanga confinata nel sedime attuale della
superstrada
Milano–Meda e che conseguentemente venga mantenuto il ponte
esistente per il collegamento ciclo-pedonale tra il Bosco delle
Querce e la via Vicinale dei Boschi. Vedi Allegato 1
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TRACCIATI COMPLEMENTARI
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Si chiede che, al fine di
consentire l'ampliamento del Parco Naturale Regionale del Bosco delle
Querce sulle aree libere ad est della
Superstrada Milano-Meda, non
vengano realizzate le due rotatorie previste in via Vignazzola, la
prima ad est della
Superstrada Milano-Meda, e in via della Roggia e
la strada che le collega anche perché di interesse viabilistico poco
rilevante. Vedi Allegato 6
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MITIGAZIONI AMBIENTALI
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Lo svincolo di Meda, posizionato ai
piedi degli altipiani delle Groane di Seveso e della Brughiera di
Meda è una delle aree più soggette ad inquinamento da micropolveri
della Lombardia.
L'incremento del traffico veicolare,
dovuto alla sovrapposizione al traffico esistente sulla Superstrada
Milano Meda di quello
della nuova autostrada, comporterà sicuramente
un ulteriore peggioramento della qualità dell'aria. Per la
mitigazione di
questo fenomeno, è opportuno il mantenimento nelle
adiacenze dell'autostrada delle aree boscate esistenti ed il
rimboschimento di quelle ancora libere.
Si chiede pertanto che l’area libera
ad est della Superstrada Milano-Meda compresa tra le vie Vignazzola,
via della Roggia
e via del Tramonto siano riqualificate a bosco a
formare un unicum con l’area a bosco esistente all'angolo tra la
via Socrate e
via della Roggia e che, con il mantenimento del ponte
ciclopedonale esistente tra il Parco Naturale Regionale Bosco delle
Querce e la via Vicinale dei Boschi, diventi un'estensione dello
stesso parco.
Si chiede l’acquisizione delle
succitate aree, utilizzando le economie derivanti dal mancato
interramento della tratta di Pedemontana nel comune di Seveso. Vedi
Allegato 3
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OPERE DI COMPENSAZIONE
AMBIENTALE
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Si concorda sulla
necessità di tutte le compensazioni ambientali previste per il
comune di Seveso con particolare riguardo a quella a sud-ovest del
Parco Naturale Regione Bosco delle Querce. Vedi Allegato 4
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MISURE DI COMPENSAZIONE
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Acquisizione dell’area
nel parco della Baruccanetta presente nel comune di Seveso.
Incentivazione utilizzo auto a gpl e
metano per riduzione emissione di micropolveri e CO2 anche con
incentivi economici ai gestori
delle stazioni di servizio per
l'installazione delle pompe di rifornimento. Introduzione
silvicoltura d'area specializzata per riduzione CO2 ed assorbimento
micropolveri.
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CANTIERIZZAZIONE
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Si chiede lo spostamento
in altro sito del cantiere Operativo B2.O3 previsto dal progetto
pedemontana in una zona boscata
del Parco Naturale Regionale del
Bosco delle Querce. Le prescrizioni CIPE recitano che “la
localizzazione dei cantieri deve essere realizzata esternamente dalle
aree tutelate e alle zone a parco”.
Inoltre, anche se di
carattere temporaneo, esso rappresenterebbe una inaccettabile
devastazione sia dell’ambiente naturale
che della memoria di molti
cittadini di Seveso, già offesi da un pesante danno ambientale.Vedi
Allegato 6
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OSSERVAZIONI PRESENTATE DA LEGAMBIENTE LOMBARDIA
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Sistema Viabilistico Pedemontano - OSSERVAZIONI al progetto definitivo di Legambiente Lombardia
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Milano,
20 maggio 2009
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-ESTRATTO-
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OSSERVAZIONE 7:
Meda e Seveso – Bosco delle Querce: decisamente inaccettabile
l'impatto dell'opera sul parco naturale
del Bosco delle Querce, in
considerazione della estrema rilevanza di questa area protetta
realizzata post-bonifica dei terreni
investiti dall'inquinamento da
diossina come esito del grave incidente industriale del 1976. Si chiede
la traslazione dell'asse
stradale verso est, al fine di evitare
l'interessamento dell'area del Parco, il completo ridisegno dello
svincolo posto a confine
tra Seveso e Meda, l'eliminazione della
viabilità complementare in territorio di Seveso, lo stralcio
dell'area di cantiere operativo
B2.O3 che, del tutto illogicamente,
è stato collocato all'interno del perimetro di parco naturale,
la realizzazione di congrua
area di compensazione ambientale, in
estensione del Parco Naturale, nelle residue aree liberi presenti sul
lato Est.
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.......................
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vedi documento completo |
LEGAMBIENTE LOMBARDIA - ONLUS - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
via Mercadante 4 – 20124 Milano – tel 02 87386480 fax 02 87386487
e-mail: lombardia@legambiente.org - www.legambiente.org
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Damiano Di Simine
Presidente Legambiente Lombardia
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Estratto da delibera CIPE n. 77 del
29 marzo 2006
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Verbale di Deliberazione di Giunta Comunale 11 maggio 2005
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Estratto Valutazione impatto
ambientale SETTEMBRE 2004 |
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Svincolo di Meda e Bosco delle
querce di Seveso
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E’ il tratto maggiormente critico per la
presenza del “Bosco delle
querce di Seveso” realizzato sull’area A , quella maggiormente contaminata
dall’incidente ICMESA del 1976.
Per tale motivo si ritiene che le opere non debbano interessare
l’area del bosco. La riorganizzazione dello svincolo risulta
una
opportunità per il riassetto ecosistemico locale e per la
formazione di un
collegamento
ciclo pedonale che lungo il
Terrò /Certesa può consentire
l’attraversamento
della barriera infrastrutturale. Si propone quindi il rimboschimento e
riqualificazione delle aree risultanti dalla riorganizzazione dello
svincolo e della fascia ripariale del torrente. Sul lato opposto
dell’autostrada in corrispondenza del bosco delle querce, ove è previsto il
cantiere B2.2.1 si la formazione di una fascia boscata da
leggersi quale
incremento del Bosco delle querce; da questa
fascia e dall’area dello svincolo si propone la
valorizzazione
delle direttrici per il collegamento col Parco “Agricolo
Mereda” in Comune di Seregno appartenete al PLIS “Parco Brianza
Centrale”;
nell’area del parco Merenda si propone inoltre, in accordo
con il
soggetto gestore, l’attuazione di interventi di potenziamento
dell’ecomosaico locale L’area del Bosco delle
Querce
può rappresentare la testata del sistema di riqualificazione
urbana e del corridoio verde associato alla nuova opera in ambito
urbano
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Bosco
delle Querce - Svincolo di Cesano Maderno
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Il
tratto non presenta particolari criticità per la componente,
ma risulta particolarmente
significativo per azioni di riqualificazione dell’ambito urbano. I lunghi tratti in
galleria artificiale infatti offrono
una importante opportunità di formazione di una spina verde con funzione polivalente fruitiva e di
corridoio ecologico urbano.
Si propongono quindi interventi di formazione di aree verdi (siepi, macchie, filari, prati) associate al
sistema della fruizione. Da
questa spina centrale possono dipartirsi direttrici di collegamento con le aree verdi urbane presenti e
verso il Seveso e il Parco
delle Groane
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Attraversamento
tra i centri abitati di Barlassina, Seveso e Cesano Maderno
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La scelta di sovrapposizione dei corridoio di transito delle due
infrastrutture ha dovuto confrontarsi con una serie di
situazioni
locali, dove è stata sviluppata una attenta valutazione
degli
specifici livelli di sensibilità, di mitigazione, di
accettabilità in merito
alle emergenze significative delle
seguenti aree
ad elevata sensibilità percettiva,
paesistica ed urbana e delle attuali situazioni di degrado delle aree
marginali.
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Il corridoio di transito si sviluppa in una delle situazioni di maggior
pressione antropico-insediativa dell’intero Nord Italia.
Per quanto attiene i caratteri del paesaggio delineabili lungo tutta la
cintura di conurbazione metropolitana, interessata dalla ultima
soluzione di corridoio di attraversamento utilizzabile, risulta
evidente come la struttura delle comunicazioni e degli insediamenti su
cui si era costruita in sede storica la rete dei centri urbani risulti
ormai di difficilissima lettura.
La struttura policentrica dei nuclei antichi si è
trasformata in
una agglomerazione suburbana diffusa per quanto attiene la cintura
urbana di tutta l’area ormai inglobata all’interno
del
grande urbanizzazione del nord Milano, che ormai si estende sino alla
fascia delle colline moreniche della Brianza.
In un contesto di riferimento così caratterizzato la lettura
e
la riconoscibilità dei nuclei storici di identificazione
territoriale lungo i principali percorsi percettivi si perde
all’interno di una distesa urbanizzata continua di totale
commistione di funzioni e caratteristiche qualitative e
morfologico-insediative.
L’unico elemento di continuità storica e
territoriale
risulta riconoscibile negli assi storici di comunicazione, che
costituiscono le linee storico-evolutive primarie dello sviluppo
insediativo di carattere prevalentemente radiale.
Le aree libere risultano ulteriormente caricate da parallele e maggiori
pressioni insediative di carattere terziariocommerciale e di
trasformazione delle storiche destinazioni produttivo-industriali.
La decisione programmatico-progettuale di sovrapposizione dei corridoi
con il prevalente interramento, con gallerie naturali ed artificiali,
della nuova infrastruttura autostradale risponde in modo innovativo
alle esigenze territoriali sopra descritte. Permette infatti di
recuperare a nuove destinazioni areali attualmente persi per uso
diretto da parte dell’infrastruttura, ma anche spazi
residuali
depauperati delle proprie valenze in modo indiretto da parte della
presenza della infrastruttura stessa.
Il valore delle aree libere residuali e di pregio assume livelli
sostanziali all’interno della struttura del territorio e del
paesaggio urbano di riferimento. Per tale motivo ruolo strategico
all’interno delle opere di mitigazione e compensazione
viene assunto in tale specifico tratto di corridoio dagli interventi di
rinaturalizzazione degli ampi tratti
di galleria artificiale che sono stati utilizzati per attraversare le
aree urbanizzate ad altissima sensibilità e resistenza
all’attraversamento, per poter in parallelo riproporre in
superfice delle nuove dorsali veicolare di carattere locale. Data la
collocazione sostanzialmente urbana di tali corridoi di
rinaturalizzazione, occorre elaborare una visione complessiva
delle valenze paesaggistico-ambientali potenziali di tali parchi urbani
lineari sui quali dovrà essere elaborata una attenta
azione di progettazione di opere di compensazione ambientale urbana.
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La valenza fondamentale ricercata all’interno delle proposte
paesaggistiche effettuate si basa sulla potenziale capacità
di
riconnessione territoriale, di ricucitura urbana, per poter recuperare
ed integrare interi ambiti urbani ai loro originari centri storici di
sviluppo dinamico, sociale, culturale, insediativi.
La tensione di collegamento trasversale, di superamento dello storico
corridoio di frattura territoriale da sempre realizzato dalla SS 35,
è stata ricercata anche in termini di progettazione dei
sistemi
aperti a verde urbano, di sviluppo di filari urbani, di percorsi minuti
ciclopedonali e di connessione ecologica con potenziali nuovi corridoi
faunistici.
Lungo
i tratti
in trincea aperta ruolo fondamentale di carattere sinergico
sull’abbattimento delle pressioni ambientali indotte deve
essere
conferito ai corridoi laterali di mitigazione integrata, con funzioni
filtro, controllo dell’inserimento
percettivo paesaggistico L’immagine
complessiva si fissa su brani del territorio agricolo che si alternano ad ampie distese edificate senza
soluzione di continuità con numerosi spazi residuali, una
sequenza frammentaria di naturalità del paesaggio dei grandi
sistemi aperti e di grandi pressioni e dinamiche insediative hanno
portato alla perdita dei principali caratteri di una unitaria
fisionomia del paesaggio.
I
vari ambiti analizzati risultano serie di
frammenti di paesaggio, che comunque conferiscono un valore,
relativamente alla situazione di degrado paesaggistico ambientale diffusa nelle situazioni di
conurbazione di riferimento.
Le
potenzialità di riqualificazione ambientali,
territoriali, urbane soprattutto
nel caso della tratta B2 sud risultano strettamente interconnesse alla
possibilità di ricucitura territoriale, funzionale e
percettiva
sia delle strutture urbane dei comuni attualmente divisi
dall’attraversamento della attuale superstrada, sia dei
corridoi
di collegamento dei sistemi ambientali territoriali esistenti, quali il parco delle Groane, il sistema
fluviale del Seveso, il parco del Lura, le aree verdi urbane parco
Borromeo, le previsioni di integrazione di nuovi sistemi di spazi
aperti a verde come il parco del piano di riqualificazione ambientale
delle aree limitrofe all’inceneritore di Desio.
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