Mozzate | ||||||||||||||||||||||||||||
APRILE 2009 | ||||||||||||||||||||||||||||
02 aprile 2009 | ||||||||||||||||||||||||||||
AUTOSTRADA
PEDEMONTANA: OSSERVAZIONI di "INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE" ai C.d.A di PEDEMONTANA e di CAL sulle questioni ancora aperte | ||||||||||||||||||||||||||||
Estratto
del documento
( vedi
integrale) | ||||||||||||||||||||||||||||
Criticità MOZZATE Dopo aver svolto nell’ultimo anno un lavoro di informazione e di coinvolgimento delle cittadinanze in diverse Assemblee locali organizzate esclusivamente dai Comitati ambientalisti aderente alla “Rete per uno sviluppo sostenibile“ con l’intento di sostenere un’azione collettiva volta a correggere le criticità esistenti sul tracciato e nello stesso tempo a mantenere alta l’attenzione delle popolazioni comasche toccate dal progetto dell’autostrada pedemontana, sulla necessità di trovare posizioni concordate sulle compensazioni ambientali, chiediamo in modo prioritario, pena la perdita di credibilità da parte di Pedemontana SpA, di eliminare la permanenza delle criticità ancora esistenti e di qualificare maggiormente sia le compensazioni ambientali sia le mitigazioni al tracciato, che era e che rimane, devastante. Abbiamo appreso che una delle maggiori criticità esistenti nella tratta “A”, da Cassano Magnago (Va) a Lomazzo (Co), cioè l’area di servizio autostradale di Mozzate, è stata modificata; verrebbe ridotta dai 200.000 mq. del progetto preliminare a circa la metà dell’area prevista. Può essere un fatto positivo aver salvaguardato quella superficie boscata, preziosa per Mozzate ed i Comuni limitrofi in quanto costituisce “zona cuscinetto” a protezione dei paesi dalle puzze delle discariche, ma questa correzione non ci soddisfa ancora perché si poteva salvare più bosco. 1. Chiediamo in particolare una riformulazione specifica del progetto che salvaguardi e tuteli maggiormente l’ambiente nel territorio comunale essendo già fortemente compromesso da 3 discariche di rifiuti esaurite ed ancora da bonificare, di cui 2 poste ai lati dell’area in questione ed una esistente, da un Piano provinciale Cave che prevede l’ escavazione di circa 6 milioni di mc, di cui la metà nell’area di servizio (!) e da un cosiddetto Polo tecnologico, con impianto di gassificazione, previsto ai margini dell’area per i servizi autostradali. Si è in parte ridotta l’area di servizio, ma rimane ancora l’area per il casello di esazione, sempre localizzato tra le discariche (in un posto infelice!) e soprattutto nella zona del bosco che viene consumato irrimediabilmente. L’intera area boschiva può essere interamente salvata, se si considera il progetto del 1999, in quella zona! 2. La seconda criticità esistente nel territorio comunale di Mozzate è la costruzione “dell’opera connessa” , la così detta “Varesina bis” che consideriamo “una grande opera inutile”.Sempre nelle vicinanze dell’area di servizio e del casello autostradale di esazione di cui sopra, sono stati progettati ben due svincoli vicini, uno a Cislago ed uno a Mozzate e diverse rotatorie, in palese contraddizione con le “Prescrizioni” e le “Raccomandazioni” approvate dal CIPE riguardanti il “consumo di suolo” e nello specifico alla “minimizzazione del consumo di superficie forestale ed agricolo”.Si chiede di stralciare la Varesina bis e nel contempo di coinvolgere le Province di Como e Varese alla definizione di un Piano specifico della mobilità nella zona interessata.(vedi punto n. 4) 3. Un’ultima criticità prevista dal progetto definitivo del tracciato autostradale è localizzata in una zona densamente urbanizzata a San Martino di Mozzate, alla fine della galleria che sottopassa il campo sportivo di Cislago, la SP 233 Varesina e la ferrovia Milano-Varese verso Limido. Purtroppo anche questa criticità non è stata risolta, persiste e ciò è negativo. Il tracciato prevede il transito a ridosso di un vasto quartiere abitativo esistente; inoltre in quella stessa zona il Comune di Mozzate ha previsto nel PGT una “area di trasformazione” compresa tra la linea ferroviaria e la nuova autostrada (parzialmente all’interno delle fasce di salvaguardia).Le Prescrizioni del CIPE sostengono in modo categorico di evitare a ridosso della nuova arteria, future edificazioni; chiediamo di concordare (non imporre) col Comune il divieto di edificazione e che l’area interessata diventi di compensazione ed aiuti a ridurre l’inquinamento dell’aria e del rumore per gli edifici già esistenti. 4. Pedemontana SpA si faccia promotrice con la REGIONE LOMBARDIA di chiedere alle Amministrazioni Provinciali di Como e Varese, alla luce del tracciato definitivo e delle compensazioni ambientali della nuova autostrada, di rivedere i vari PTCP delle due Province, dal punto di vista della mobilità, per renderli coerenti ed ambientalmente sostenibili con la nuova strada. Noi siamo sempre più convinti che sia indispensabile una integrazione tra la politica del territorio, le politiche dei trasporti e quindi della mobilità. E’ indispensabile promuovere la concertazione con le diverse strutture territoriali, che mettano in luce sia i rischi che le opportunità per lo sviluppo dei territori dovuti alla nuova autostrada che crea necessariamente, in alcuni Amministratori locali, una idea “malsana” di progettare, in modo disordinato e negativo sempre nuove tangenzialine, raccordi, ecc. Nel sud della nostra provincia vi sono territori densamente urbanizzati, caratterizzati da densità urbanistiche troppo elevate, che se non bloccate e ridotte porteranno alla conurbazione di tutti i Comuni della zona, con la creazione di un “unicum” che unirà Saronno, Tradate, Appiano, Lomazzo, Mozzate e tutti i Comuni compresi. Per troppo tempo si è pensato e ancora si pensa, di edificare strutture residenziali ed industriali/artigianali pensando ai progetti di mobilità solo successivamente, magari con improvvisate tangenziali e rotatorie. Il risultato della “filosofia” sopra considerata è quello che dopo avere “occupato” l’intero territorio del sud della Provincia, diventa difficoltoso progettare una viabilità che abbia le idonee caratteristiche salvo distruggere quelle poche aree ambientali residue e le aree agricole indispensabili per poter svolgere ancora attività produttive, come nel caso di Mozzate e Lomazzo. E’ il caso della Pedemontana lombarda. Occorrerebbe sovrapporre l’insieme dei Programmi Urbani di Mobilità (PUM) dei grossi centri del sud della Provincia di Como ed anche di Varese (Appiano, Lomazzo, Mozzate, Saronno, Tradate, ecc.), finalizzati prioritariamente al miglioramento della mobilità. Occorrerebbe quindi che gli Enti da noi indicati recepiscano le considerazioni riportate e facciano superare definitivamente, concretamente e correttamente il divorzio tra urbanistica, nuova rete autostradale e mobilità locale, in quanto ci sembra l’unico modo per prevenire gli effetti dannosi e caotici di nuove dinamiche di trasformazioni territoriali. 5. Tralasciamo di approfondire le altre criticità esistenti sul territorio Mozzatese quali i Corridoi Ecologici, segnalati nel PTCP di Como e Varese, che dall’autostrada vengono cancellati irrimediabilmente. Purtroppo non conoscendo il progetto definitivo (tracciato e compensazioni) non possiamo approfondire gli argomenti; ci riserviamo di produrre nei tempi stabiliti, opportune e dettagliate Osservazioni. Avevamo chiesto come RETE l’avvio di un confronto serio per approfondire e cercare di risolvere le criticità esistenti sull’intero tracciato e per migliorare qualitativamente il progetto. La condivisione per “una autostrada la più bella possibile” non c’è stata anche se il confronto deve proseguire in fase di PRESENTAZIONE E ANALISI DELLE OSSERVAZIONI. | ||||||||||||||||||||||||||||
OPERE DI COMPENSAZIONI AMBIENTALI PROPOSTE DALLA RETE | ||||||||||||||||||||||||||||
MOZZATE |
||||||||||||||||||||||||||||
PREMESSO CHE:
il Comune di Mozzate (Co) ha approvato il Piano di Governo del
Territorio il 28/2/2008 e tale Piano oltre a non essere stato condiviso
e partecipato, non ha perseguito nessuna salvaguardia e valorizzazione
delle aree agricole, tant’è che le “aree
di
sviluppo” previste sono state localizzate tutte
all’interno
di “un unicum” ancora agricolo, nonostante la
nostra zona
sia già fortemente urbanizzata e con grossi rischi di totale
conurbazione tra Comuni limitrofi; la Provincia di Como ha disposto
delle prescrizioni che limitano il consumo del territorio previsto,
avendo quest’ultimo un forte valore
ambientale che contribuisce al miglioramento della vita di ogni
Mozzatese; gli elaborati progettuali del tracciato della Pedemontana
determinano pesantissime ricadute ambientali sul nostro territorio;
sul territorio di Mozzate esistono ben 4 siti di discarica di RSU, di
cui uno attivo ed i restanti esauriti, ma ancora da bonificare e che
questi siti in precedenza erano cave di sabbia e ghiaia inseriti nei
Piani di cavazione Provinciali; | ||||||||||||||||||||||||||||
SI
RICHIEDE:
una
riformulazione parziale del progetto dell’opera che
salvaguardi
il più possibile l’ambiente del territorio
comunale,
fortemente compromesso, introducendo opportune opere di compensazione
ambientale capaci di ricucire il territorio, deturpato da questa
infrastruttura e cassando opere che riteniamo inutili (vedi Varesina
bis) a causa dell’eccessivo consumo di territorio.
| ||||||||||||||||||||||||||||
Nel merito si propone: | ||||||||||||||||||||||||||||
1) CORRIDOIO ECOLOGICO. | ||||||||||||||||||||||||||||
Il
territorio mozzatese è in Provincia di Como e confina con la
Provincia di Varese. Nei PTCP delle province di Como e
Varese
è indicato un “corridoio ecologico”
nell’intento di unire il Parco Pineta di Appiano/Tradate con
l’esistente PLIS del Rugareto in Comune di Cislago,
Gorla ,
ecc.. Occorre segnalare che sul tracciato del corridoio ecologico
previsto dal PTCP della Province di Como e Varese, il Comune di
Mozzate, con una serie innumerevole di varianti urbanistiche, fatte con
la LR 23/97, ha permesso molte edificazioni nella zona compresa tra la
SP. 24, via Gramsci, PL Brera privata e pubblica e recentemente con
l’approvazione del PGT ha pure previsto in questa zona due
aree
di sviluppo chiamate “F” e “G”.
Inoltre
il tracciato della Pedemontana, in quella
zona, occupa
interamente alcune
aree, le ultime propaggini del PLIS del Rugareto, esistenti tra i
Comuni di Mozzate e Cislago. Quindi questo corridoio ecologico ha una
“non continuità” perché dopo
il Parco Pineta,
dove vi sono “sorgenti di bio diversità di primo
livello”, si trovano le urbanizzazioni recenti e previste, la
Pedemontana, la linea ferroviaria e la SP 233 Varesina; in questo modo
il corridoio viene sacrificato a causa delle incessanti
cementificazioni in essere e future nel territorio di Mozzate e dalla
nuova strada (vedi PGT Mozzate – tavola A.22). La LR 12/05,
articolo 9, comma 1, afferma che devono essere assicurati
nell’ambito territoriale anche i “corridoi
ecologici”. Il Settore Pianificazione della Provincia di
Como,
nel provvedimento di valutazione di compatibilità del PGT
col
PTCP, condiziona il Comune ad effettuare diverseprescrizioni e nel caso
a prevedere norme che
escludano la trasformazione d’uso del suolo nel comparto
denominato “F” per ricavare un corridoio ecologico
della
larghezza di almeno 40 metri. Questo ristretto corridoio termina
però di fronte alla nuova autostrada e quindi il
collegamento
tra Parco Pineta e PLIS del Rugareto, indicato nelle previsioni del
PTCP, viene fatto naufragare clamorosamente, con una grande perdita dal
punto di vista ambientale.
| ||||||||||||||||||||||||||||
Si
chiede nella zona indicata, per evitare la cancellazione totale del
corridoio ecologico, ai fini di compensazione ambientale,
l’interramento in galleria artificiale del tracciato
autostradale, prima e dopo la linea elettrica a 380KV, per una striscia
larga almeno 300 metri, tale da permettere la comunicazione diretta del
corridoio tra i due Parchi, per aiutare la fauna e gli ecosistemi a
superare naturalmente la barriera autostradale. Rimangono poi da
superare le altre barriere esistenti della ferrovia e della SP 233
Varesina, quindi si chiede,sempre per fini compensativi, di prevedere
la localizzazione e quindi
la costruzione di idonei cunicoli, che mettano in comunicazione
entrambi i lati delle "barriere" sopra citate, in modo da non limitare
nel loro movimento ogni tipo di animali. |
||||||||||||||||||||||||||||
2) AREA DI TRASFORMAZIONE. | ||||||||||||||||||||||||||||
Nel
PGT di Mozzate è prevista una “area di
trasformazione” indicata con la lettera
“G” in
zona S. Martino, a ridosso della stessa autostrada e della ferrovia, o
meglio parzialmente all’interno della fascia di salvaguardia
della nuova strada. Da considerare che a ridosso dell’area
“G” il tracciato della Pedemontana è
previsto in
galleria, ma la fascia di salvaguardia ha al proprio interno diverse
abitazioni esistenti. Si sostiene nelle prescrizioni di evitare nel
futuro edificazioni a ridosso della nuova arteria e invece il tracciato
tra il Comune di Cislago (Va) e Mozzate (Co) prevede il transito a
fianco di un quartiere abitativo esistente; ciò non ha
senso! Il
territorio di cui si parla è già troppo
densamente
urbanizzato, tale da non permettere infrastrutture del tipo prevista,
se non rovinare irrimediabilmente il territorio e
l’ambiente della nostra zona; rimarchiamo che questo tronco
costituisce una delle maggiori criticità
dell’intera
tratta e per questo crediamo occorra porre una particolare specifica
attenzione. Si chiede quindi che l’intera
“area di
trasformazione” indicata con la lettera
“G” rimanga
totalmente priva di costruzioni di qualsiasi tipo e che invece sia
utilizzata come area di mitigazione e compensazione ambientale con
funzioni di parco attrezzato e con eventuale orto botanico, avente
valenza educativa aperto alla fruibilità dei cittadini.
Chiediamo inoltre che venga riconosciuta la priorità di
ridurre
gli inquinanti (polveri e rumori) che ne deriveranno
dall’opera
in costruzione a ridosso del quartiere abitativo esistente in
località S. Martino, e che per limitare al minimo le
nocività di una strada occorrano enormi sforzi finanziari
per
cui suggeriamo sull’intero territorio comunale
l’asfalto
bituminoso anti rumore (BBTM), schermi anti rumore e collinette con
siepi idonee e insonorizzazione delle facciate delle abitazioni
prospicienti la strada; deve essere chiaro che la nuova strada non
dovrà aumentare di un solo decibel il rumore del territorio
attraversato! | ||||||||||||||||||||||||||||
3) AREA DI SERVIZIO: | ||||||||||||||||||||||||||||
A)
L’area di servizio prevista inizialmente sul territorio del
Comune di Gorla è stata localizzata tra i boschi
di
Mozzate, contigua a ben due discariche di RSU esaurite, ma ancora da
bonificare. Questa sciagurata localizzazione distrugge
irrimediabilmente oltre 200.000 mq. di bosco pregiato, è
attraversata centralmente dal torrente Gradaluso, ha ai lati due
discariche di rifiuti posati anche in elevazione ed è
previsto
un “polo” di produzione di energia elettrica da
rifiuti
biodegradabili. Nelle prescrizioni proposte dai Ministeri delle
infrastrutture e dei trasporti, allegate alla deliberazione del CIPE
del 29/3/06, a pagina 34, per le aree di servizio, è
riportato
che dette aree "dovranno essere connotate ANCHE come spazi per il tempo
libero, fruibili dall'esterno dell'autostrada". Le discariche di
rifiuti ai lati e quelle vicine producono delle puzze
insopportabili epensiamo proprio che l’Area di servizio
potrà servire “come spazi per il tempo
libero”. Si
richiede di ripensare, o meglio fare una attenta ed approfondita
valutazione se un’area di servizio serve dove è
ora
localizzata o non è meglio prevederla in un altro posto ,
magari
in una zona un “tantino” più salubre!
Sempre nelle “prescrizioni” di cui
sopra, a pagina 33 è riportato che “le superfici
da
disboscare” dovranno essere quantificate ed altrettante aree
dovranno essere rimboschite (D.Lgs 227/01). Siccome nel territorio del
Comune di Mozzate, per realizzare solo l’area di servizio si
distruggeranno oltre 200.000 mq. di bosco pregiato, non esistono spazi
così estesi per il rimboschimento, se non togliendo le
residue
aree salvate dalla cementificazione del paese,
all’agricoltura.
Si chiede una diversa localizzazione dell’area di servizio
oltre
alla messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristino
ambientale delle “aree soggette a bonifica in
prossimità
del tracciato”, cioè delle due discariche, Mozzate
1 e
Mozzate 2, ai lati dell’area di servizio, come riportato
nelle
prescrizioni, a pagina n. 48, oppure che questa enorme area pregiata
sia ridotta ad una semplice area per la sosta. questo è
riportato pure in verbali ufficiali redatti dai controlli ARPA, per cui
non B)
A supporto della richiesta sopra avanzata non va dimenticato che
esattamente a metà dell’area prevista
per i servizi
autostradali di cui sopra, transita il torrente
“Gradaluso”
di cui si sono appena risanati gli argini, fatto un nuovo ponte e
costruito un’area immensa per eventuale spagliamento in caso
di
piena, il tutto con notevoli spese di soldi pubblici! Ora con la
volontà di costruire l’area di servizio e la
Pedemontana
si dovrebbe pensare o a deviare il corso d’acqua fuori
dall’area prevista o a interrarlo. Entrambe le soluzioni che
si
prospettano ci paiono pessime e occorre anche dire che nelle
prescrizioni contenute nella deliberazione del CIPE non sono riportate
soluzioni attuative del caso. Si chiede, sempre con finalità
compensative, di predisporre una apposita progettazione con lo scopo di
dare una soluzione accettabile al problema posto |
||||||||||||||||||||||||||||
4) SVINCOLI: Autostrade Lombarde SpA
Provincia
di Bergamo
ABM SpA
| ||||||||||||||||||||||||||||
Progettare
due svincoli vicini, Cislago e Mozzate, significa una palese
contraddizione alle “Raccomandazioni” allegate alla
deliberazione del CIPE citata sopra, di pagina 76 , riguardanti il
“consumo del suolo”. Anche la
“Prescrizione” di
pagina 68 riferita alle “opere connesse e relativi
svincoli” induce a “minimizzare il consumo di
superfici
agro - forestali” ed a riconoscere le
“compensazioni
ambientali”. Viene raccomandata la “minimizzazione
di consumo di superficie forestale ed agricolo” poi
invece
si
prevedono due svincoli a distanza di solo due Km, che consumano
irrimediabilmente, per sempre, una enormità di suolo
pregiato e
lo stesso vale per il tracciato della cosiddetta Varesina bis e le
numerose rotatorie previste. Si chiede in rispetto ed in coerenza alle
“Raccomandazioni” e
“Prescrizioni” citate di
rivedere la soluzione dei due svincoli con l’intento di
eliminarne almeno uno e di ridurre “le opere
connesse” per
consumare una minor quantità di suolo, come compensazione
ambientale. | ||||||||||||||||||||||||||||
5) CAVE: |
||||||||||||||||||||||||||||
Nella
zona compresa tra gli ipotetici svincoli di Cislago e Mozzate, vi sono
nel sottosuolo, considerevoli giacimenti di materiali
sabbiosi e
ghiaiosi. Si chiede l’esonero nei nostri Comuni delle
“cave
di prestito”, diversamente da quanto riportato nella tavola
del
progetto preliminare della tratta ”A” e nelle
“Prescrizioni” di pagina 47 e 48. A compensazione
ambientale delle enormi superfici di territorio che i Comuni del
“Mozzatese”, inteso come Comuni di Mozzate,
Cislago, Carbonate e Gorla, concedono per il transito
della nuova autostrada, si chiede di evitare di permettere la creazione
di nuove
cave, sia di “prestito” sia da inserire nei Piani
provinciali cave di Varese e Como. | ||||||||||||||||||||||||||||
6) “LAGHET”: |
||||||||||||||||||||||||||||
Per
quanto riguarda l’area a fianco del campo sportivo di
Cislago,
(denominata “Laghet” per via che quando piove,
subito
l’acqua ristagna a causa delle falde acquifere sottostanti
che
arrivano appena sotto il piano campagna), dove il tracciato
dell’Autostrade Lombarde SpA
Provincia di Bergamo ABM SpA autostrada è previsto in galleria artificiale, si fa presente che in tale sito i lavori di costruzione interferiranno senza ombra di dubbio con il regime delle falde presenti. Da ricordare che lo stesso Comune di Cislago prende il nome dal fatto di essere al di qua o al di là (a seconda di dove si guarda) del lago, nel nostro caso del “laghet”. Non abbiamo trovato prescrizioni per come eseguire i lavori in un sito che ha le caratteristiche di “delicatezza ambientale” e che può compromettere l’equilibrio idrogeologico superficiale e sotterraneo. Le opere di fondazioni sotto falda potrebbero portare inquinamento alle falde sottostanti e/o l’abbassamento delle falde stesse creando problematiche serie all’approviggionamento idrico e sull’impatto nelle varie zone del Comune. Per le motivazioni sopra descritte si chiedono approfondite indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche per affrontare e risolvere il problema evidenziato; se questo problema non trova soluzioni condivise, riteniamo di non poter accettare misure di compensazioni ambientali per “gli eventuali abbassamenti della falda” esistente come riportato nelle “Prescrizioni” di pagina 42, allegatealla deliberazione del CIPE. | ||||||||||||||||||||||||||||
7) PROTEZIONE INCENDI: |
||||||||||||||||||||||||||||
Riteniamo
utile che una delle prime cose da chiedere come compensazione
ambientale, a causa della costruzione della nuova autostrada, sia la
protezione dagli incendi. L’ottanta per cento degli incendi
iniziano in prossimità degli assi di circolazione e delle
zone
urbane; occorre quindi prevenire gli incendi delle stoppie, degli
cespugli e dei boschi, come un obiettivo prioritario. Chiediamo quindi
un progetto per la predisposizione di dispositivi automatici di
prevenzione contro il fuoco, che contribuiscano alla sicurezza degli
automobilisti, degli abitati e del verde. Occorrerà che nel
progetto siano previsti degli idonei serbatoi sul tracciato dei Comuni
del Mozzatese, capaci di contenere una quantità sufficiente
di liquidi per ogni evenienza. Si può programmare la
raccolta delle acque di pioggia dall’asfalto, separando le
“acque di prima pioggia”, con canalizzazioni che
trasferiscano le acque sature di inquinanti in apposite vascheper essere
successivamente smaltite negli appositi depuratori, dalle acque
necessarie per lo spegnimento degli incendi. Sarà pure
necessario organizzare Il
taglio dell’erba in modo
preventivo, quando l’erba vicino alle reti sarà
ancora
verde. i Questo progetto di protezione dagli incendi dovrà contenere un serio Piano di manutenzione, in quanto il rischio incendi non deve essere sottovalutato in quanto la posta in gioco è importante. |
||||||||||||||||||||||||||||
8) SP 233 VARESINA: |
||||||||||||||||||||||||||||
In un verbale
datato 6/5/1999 il Sindaco di Mozzate in carica “esprimeva
parere
favorevole sulla fattibilità del tracciato autostradale
Turate
– Solbiate Olona a condizione che (…) venga
contestualmente definita la “Varesina bis” da
Saronno a
Tradate”. I motivi principali per la costruzione di una nuova
arteria erano che la viabilità della allora SS 233
“Varesina” era congestionata e caotica. Nel primo
studio di
fattibilità dell’Ing. Da Rios si parlava di
“strada
elevatamente compromessa” addebitando alla statale esistente
“una continuità insediativa lungo
l’intero
tratto” e concludeva che era impossibile qualsiasi soluzione
di
riqualificazione e che invece occorreva “pensare
esclusivamente
ad una variante integrale”. Noi Comitati sostenevamo allora
che
se vi era stato nel passato urbanizzazioni incontrollate e fuori da
ogni normale pianificazione, era assurdo pensare di risolvere il
problema della viabilità costruendo una nuova strada
parallela
alla esistente; questa filosofia era frutto di una visione limitata a
fronte del disastro urbano creato. Allora ed oggi sosteniamo che
ragionando in termini di risorse territoriali e siccome per una nuova
strada consumiamo per sempre molto suolo senza che venga garantita la
rigenerazione, il territorio che si ritiene necessario, non deve essere
consumato. Crediamo fermamente invece che sia possibile ed
utile
una
riqualificazione dell’intera tratta della SP 233 da Saronno a
Tradate e a Varese. Per progettare una riqualificazione efficace ed
efficiente della strada di cui parliamo occorra innanzi tutto bloccare
i nuovi insediamenti previsti a ridosso della strada ed i cambi di
destinazione d’uso (centri commerciali, negozi, alberghi,
ecc)
che creano ulteriore traffico in un’area già
fortemente
congestionata. Tutti i Comuni toccati dalla Varesina hanno avuto uno
sviluppo urbano su entrambi i lati della strada; occorrerebbe che tutti
i Comuni, applicando i Piani Urbani del Traffico (PUT), prevedano di
evitare che l’attuale tracciati viario serva
per il collegamento delle due parti in cui è diviso il
paese. In
ogni singolo Comune occorrerebbe prevedere almeno un sotto passo o
sovrappasso e qualche rotatoria, in modo tale che le due parti si
possano collegare senza utilizzare il tracciato
della
Varesina. Le rotatorie che dovranno sostituire gli attuali incroci
semaforici, servono anche per eliminare le svolte a sinistra, che
fermano i veicoli sulla strada, fonte di situazioni pericolose;
altresì si dovranno eliminare ,in ogni Comune la maggior
parte di strade di accesso o di uscita, programmando una viabilità locale che
collega le varie parti con i sotto passi o le rotatorie. Ricordiamo che
le fermate dei veicoli agli impianti semaforici esistenti, sono fonti
di inquinamento acustico ed atmosferico. Con l’adozione di |
||||||||||||||||||||||||||||
questi
accorgimenti la Varesina attuale acquisterebbe dei vantaggi certi, di
aumentare la velocità commerciale degli automezzi, di
diventare
un’arteria sicura e di creare nello stesso tempo meno
inquinamento (rumore e polveri). Nelle vicinanze di obiettivi
strategici (scuole, Case di ricovero, ecc) il rumore della Varesina
può essere contenuto ai livelli imposti dalla legislazione
vigente eseguendo
delle barriere idonee, riportando
comunque alla normalità alcune situazioni critiche che
purtroppo
residuano dai Piani di risanamento, mai attuati dai Sindaci. Con queste
sommarie proposte di azioni l’attuale SP 233 può
diventare
una strada con un ottimo scorrimento, con una invidiabile sicurezza,
con un rispetto certo degli inquinanti e quindi a favore della salute e
sopra tutto non sprecherebbe enormi quantità di risorse
territoriali (suolo) e di denari. Per non proporre una soluzione, che a
prima vista sembrerebbe semplicistica, diciamo che occorrerebbe,
assieme a quanto sopra, una migliore programmazione e
funzionalità dei mezzi del trasporto pubblico,
treni ed autobus. Per questo proponiamo che per la compensazione
ambientale del tracciato
della Pedemontana, che noi non
avremmo voluto, se non privilegiando interventi “di grana
fine” ed utilizzando meglio alcuni tratti esistenti, si
chieda la
soppressione del progetto della cosiddetta “Varesina
bis”
dal progetto della Pedemontana lombarda, ritenendola una
“grande
opera inutile” e sostituendola con un nuovo progetto di
riqualificazione che oltre ai vantaggi indicati sopra risulterebbe
enormemente più redditizia. | ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||