OSSERVATORIO ECOLOGICO BRIANZA

   
              

Carate Brianza

           
              
Le cave di Carate Brianza
           
         642.500 mq da BONIFICARE, RECUPERARE ALL'AMBIENTE
            
           
   
LEGGE REGIONALE 8 agosto 1998, n. 14 

Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava
   
Art. 11
 
Progetto degli ambiti territoriali estrattivi
 
 
1.  Per  ogni  ambito  territoriale estrattivo individuato ai sensi dell'art. 6, comma 2, lettera a), e'  redatto  a  cura  dei  soggetti interessati, o dell'ente pubblico, un progetto di gestione produttiva dell'area   nel   contesto  territoriale  ambientale,  anche  con  la previsione  degli  interventi  di  reinserimento.  Il   progetto   e' approvato  dalla provincia, acquisiti i necessari nulla osta e pareri anche attraverso apposita conferenza dei servizi,  nonche',  per  gli ambiti  territoriali  estrattivi  individuati  nei  parchi, il parere tecnico dell'ente gestore  del  parco  limitatamente  alle  opere  di riassetto finale dell'area.
2.  Detto progetto, redatto in conformita' ai criteri emanati dalla Giunta  regionale  entro  90  giorni  dall'entrata  in  vigore  della presente  legge  e  sottoscritto  da  tecnici  abilitati  iscritti al relativo albo professionale in conformita'  alla  normativa  vigente, deve evidenziare:
 
a)  lo stato dell'area rilevato da foto aree recenti o derivato da immagini da satellite;
 
b) la situazione geologica e idrogeologica dei suoli  interessati, anche   mediante   indagini   geotecniche   e   geofisiche,   per  la determinazione delle sezioni  litostratigrafiche  e  dei  profili  di sicurezza dei terreni durante e al termine della coltivazione;
 
c) la consistenza del giacimento coltivabile;
 
d) le fasi temporali, le modalita' di coltivazione e di recupero;
 
e) la destinazione urbanistica dell'area;
 
f)  l'assetto  finale  dell'area  di  cava  collegato  alle  aree limitrofe.
 
3. Per gli ambiti territoriali estrattivi delle pietre  ornamentali da  taglio e dei calcari per usi industriali, il progetto, per quanto attiene l'assetto finale dell'area, dovra' indicare la previsione dei profili di  abbandono  all'esaurimento  del  giacimento,  nonche'  la tipologia del recupero.
 
4.  Il  progetto  di cui al comma 1 e' approvato entro 4 mesi dalla data  di  presentazione.  Qualora  il  progetto  presentato  richieda modifiche,  il  termine  puo'  essere prorogato una sola volta di due mesi  dalla  data  di  presentazione   delle   modifiche.   Trascorsi inutilmente i termini suddetti, la Giunta regionale esercita i poteri
sostitutivi,   previa   diffida   a   provvedere   entro  un  termine prestabilito, comunque non superiore a 30 giorni.
 
5. Il costo sostenuto  per  il  progetto  dell'ambito  territoriale estrattivo   e'   posto   a   carico  di  ogni  soggetto  richiedente l'autorizzazione   alla   coltivazione   sulla   base   delle   spese effettivamente sostenute, documentate ed attualizzate. All'atto della presentazione  del  progetto  attuativo  parziale,  il richiedente e' tenuto a documentare l'adempimento di quanto sopra.
    
    
    
    
    
                 
   
     
Nel territorio di Carate Brianza sono individuate quattro Ambiti di cava (ATEg12-C1- ATEg12-C2, Rg1- Rg2) sottoposti alla disciplina specifica del Piano Cave della Provincia di Milano, per gli ambiti Rg1e Rg2 vengono inoltre recepite le disposizioni previste nel P.T.C. della Valle del Lambro.
    
Vi sono altre cave  esistenti (per quanto concerne il disastro ambientale) e dimenticate
       
        
   
 
             
R g1 Carate Brianza (loc. Beldosso)  ex C 136
 
56.000 mq
 
     
vecchia classificazione R136 ora Rg1
             
 
  
Planimetria Piano Cave
  
vedi art. 19 delle norme tecniche di attuazione del Parco Valle del Lambro
 
 
 
   
Planimetria cava Rg1 PGT Carate Brianza
 
     
 
   
   
Cava C 131 (Agliate)
  
10 807 mq
         
   
   
   
 
 
Cava Rg2   Cava Cassinetta (rg2) (fr. Agliate)  , ex C133 g mi 
     
     
 
64.000 mq
   
   
 
    
 
Cava Rg2 nel Pgt di Carate Brianza
 
 
 
   
 
   
questa indicazione ci dice che l'area interessata dalle cave era maggiore da quella indicata dal PGT
   
  
   
 
Ambiti territoriali di estrazione   Ate 12 c1
 
 
418.000 mq
   
     
   
 
Cronoprogramma lavori   a partire dall'anno..................
 
 
2017
 
F.LLI BORGONOVO S.r.l. e GIUSSANI EMILIO S.r.l.
Progetto di gestione produttiva ATEg12 - Progetto di recupero ambientale
Comuni di Carate Brianza, Verano Brianza e Giussano (MB)                             Aprile 2017
 
 
Il progetto di recupero prevede sommariamente:

- il ripristino delle aree estrattive facenti capo alla ditta Borgonovo (comparto C1 settore sud-est), mediante parziale ritombamento fino a piano campagna del settore di coltivazione in richiesta (fasi 1 e 2), del settore con attività estrattiva in corso (A.D. n. 91/2002) o cessata nella fascia verso la S.S.36, oltre al settore attualmente utilizzato come area per tiro dinamico ubicata subito a nord della zona estrattiva (DIA n. 111/2010 del Comune di Carate Brianza).

Verrà lasciato un vuoto (seppure recuperato mediante inerbimento) in corrispondenza di parte del settore interessato dalle fasi 1 e 2 di progetto, nell'eventualità di un ulteriore progetto di approfondimento dell'attività estrattiva o di ulteriore espansione verso nord ovest in caso di dismissione del pozzo Valassina 2. Tale vuoto e fronte finale estrattivo è inoltre raccordato con le aree recuperate adiacenti essendo raggiungibile dalla viabilità di cava  che sarà mantenuta anche a fine recupero.
     
 In accordo a quanto previsto dalla scheda di piano cava sarà inoltre eseguito un recupero di parte della porzione adibita ad area stoccaggio di materiale inerte da lavorare in Comune di Verano Brianza eseguendo un rimodellamento sulle attuali scarpate derivanti da attività pregresse mediante riporto di terre e rocce da scavo.

- il ripristino delle aree estrattive facenti capo alla ditta Giussani (comparto C2 settore sud, sud-ovest) mediante ritombamento del settore di coltivazione e restituzione alle destinazioni previste;

- sistemazione con eventuale recupero ambientale delle ulteriori aree d'ambito.

Le modalità procedurali amministrative volte alla gestione delle singole attività saranno meglio definite in sede di progetto attuativo  (???),  anche in relazione ad eventuali aggiornamenti normativi. L'attuazione di quanto indicato permetterà la restituzione finale delle aree agli utilizzi definiti.
     
   
   
   
Documenti ripristino delle cave:
 
2017
 
 
 
  
  
Cava -Ambiti territoriali di estrazione   Ate 12 c2 (via dell'oca)
 
418.000 mq
    
   
 
 
 
 
 
 
     
cava C 134 /g/mi    cava dimenticata ma ancora dissestata
 
   
24343 mq
 
    
     
cava C 134  sup. 24343 m q   tutta da recuperare 
   
 
 
Cava R135/g/mi e anche ex discarica dei rifiuti urbani   Via Tagliamento Carate B.
 
una tragedia ambientale
   
    
Vecchia cava di 70570 mq adiacente all'ospedale
  
 
   
     
     
  dispositivi per la racclta di percolato e gas prodotto dalle discariche
        
       
Stazione per il recupero del gas  e percolato rilasciato dalle discariche
      
     
         
e come non bastasse vi era anche qualche anno fa un'isola di raccolta spazzatura.
     
   
       
   non c'è nessun progetto per il recupero ambientale.
         
  
 
  
  
allegati
       
 
PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
DEL PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO
NORME TECNICHE ATTUATIVE
   
Art. 19
Ambiti degradati
       
1. Con apposita simbologia sono individuati gli ambiti nei quali lo stato di abbandono e di degrado imponga l’attivazione di interventi di recupero ambientale. All’interno di tali ambiti e vietata qualsiasi nuova edificazione, risultando consentita – fino all’attuazione definitiva degli interventi di recupero – solo la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere e degli impianti esistenti.
  
́
2. Lo stato di abbandono e determinato dalla presenza di miniere, cave e discariche, non piu in attivita  e non recuperate, dall’assenza di coltivazioni adeguate alle caratteristiche del territorio e del paesaggio, sostituite a vo lte da piantumazioni improprie, nonché dal degrado di manufatti di pregio fatiscenti e dalla presenza di infrastrutture abbandonate ed inutilizzate.
 
3. Gli interventi di recupero ambientale di tali ambiti debbono essere finalizzati a rimuovere ed allontanare definitivamente attività ed impianti incompatibili, per ripristinare l’ecosistema e l’habitat naturale preesistente, nonché la forestazione ed arboricoltura da legno.

Tali interventi debbono conseguire l’obiettivo di mantenere in sicurezza le aree caratterizzate da elevata vulnerabilità idrogeologica e di favorire il ripristino dell’ambiente naturale e la ricostituzione naturalistica dei siti. Gli interventi di recupero ambientale possono anche determinare la realizzazione di nuovi spazi di verde attrezzato ad uso pubblico, nonché prevedere l’adeguamento delle infrastrutture per le attivita turistico-ricreative gia legittimamente insediate in tali ambiti alla data di adozione del Piano Territoriale.
   
4. Gli interventi di recupero ambientale, di iniziativa pubblica o privata, potranno essere attivati mediante programmi  di intervento di cui al precedente art. 5 comma 5.Tali programmi dovranno privilegiare tecniche di ingegneria naturalistica, onde conseguire una migliore riqualificazione ambientale dell’ambito degradato.
 
   
 
   
 
 
   
Area Pozzi e cava La cassinetta, interrogazione regionale
 
Sinistra Ecologia Libertà di Carate Brianza ha ritenuto necessario e opportuno, in merito all’attuale stato delle questioni relative al Piano attuativo AR22 (ex Area Leopoldo Pozzi) e alla cava Rg2 (Agliate la Cassinetta) nonché in seguito alle dichiarazioni rilasciate del Sindaco Marco Pipino nel corso della seduta di Consiglio Comunale del 30 settembre u.s., presentare con il Capogruppo in Consiglio Regionale, Chiara Cremonesi,  un’interrogazione con risposta scritta, il cui testo è pubblicato qui sotto, assieme ai relativi articoli pubblicati sulla stampa locale.
Si rende altresì noto che l’interrogazione è stata condivisa e sottoscritta  anche dai Consiglieri Regionali del Partito Democratico, Giuseppe Civati ed Enrico Brambilla.
Riteniamo di estrema importanza sottolineare che, nel corso del Consiglio Comunale, il Sindaco Marco Pipino rispondendo ad un’interrogazione presentata dai Capigruppo di opposizione del Partito Democratico e L’altra Carate, in merito al Piano attuativo AR22, ha messo in evidenza  l’approssimazione dell’operato della sua stessa Giunta.
 
 

In seguito alla mancata sottoscrizione della convenzione da parte della Società Gecap la Giunta ha ritenuto esclusivamente di deliberare per “prendere atto” delle ragioni esposte dalla proprietà, riservandosi: “di assumere, in seguito, ogni conseguente decisione, mediante ulteriore provvedimento”.
Ancora più sconcerto ha destato il ripensamento dell’amministrazione comunale in merito all’utilizzazione di 1.459.000 euro già destinati nelle clausole della convenzione alla riqualificazione di Piazza Cesare Battisti.
“Non tutto il male viene per nuocere” ha affermato il Sindaco in Consiglio Comunale, riferendosi alla mancata sottoscrizione della convenzione. “Da qui a fine anno avremo modo di ripensare e discutere la questione relativa allo standard qualitativo”, ovvero a come e cosa destinare  1.459.000 euro.