Da il cittadino MB
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Domenica 04 giugno 2017
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Desio, la Regione: «Cava ’ndrangheta,ci vuole un’ordinanza del Comune»
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La
cava di via Molinara, la discarica della ’ndrangheta, deve essere
bonificata ma finora non sono arrivati neanche i soldi per le analisi.
Soldi promessi dalla Regione. Il Pirellone ora dice che ci vuole una
ordinanza del Comune che certifichi la situazione d’emergenza. Il
sindaco Corti: «Su che basi?»
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I finanziamenti regionali per le analisi del terreno della cava di via Molinara non sono ancora arrivati.
La Regione si era impegnata a stanziarli 3 anni fa. Ora
l’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi, da noi
interpellata, sostiene che i soldi potrebbero arrivare attraverso un
altro canale, quello dell’urgenza, se il sindaco emana
un’ordinanza di rischio sanitario. Ma il primo cittadino ribatte:
«Sulla base di cosa dovrei emanare questa ordinanza? Avrebbero
dovuto farla, se mai,gli amministratori quando è stata scoperta
la cava, più di 8 anni fa. Adesso noi aspettiamo i soldi che la
Regione ha promesso, senza dover ricorrere alle ordinanze
d’emergenza». |
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E’
l’ultimo capitolo della lunga storia della cava della
’ndrangheta, scoperta nel 2008 e mai bonificata. Sotto si
nascondono rifiuti anche pericolosi. La bonifica costa 5 milioni di
euro. Prima , occorre ì fare le analisi di caratterizzazione,
per esaminare la natura dei rifiuti. Il costo è di circa 150
mila euro.
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«Abbiamo
ricevuto le segnalazioni del sindaco di Desio – sottolinea
l’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi - . Al
primo cittadino è stato spiegato come la Regione possa
finanziare due tipi di interventi: quelli previsti dalla
programmazione, pubblicati nel Piano Regionale Bonifiche, la cui
graduatoria si aggiorna ogni 3 anni. Oppure c’è la
possibilità di finanziare interventi di messa in sicurezza di
emergenza o azioni di prevenzione alla diffusione
dell’inquinamento in presenza di un rischio sanitario. Questa
opzione si configurava adeguata per supportare la volontà del
comune di Desio di procedere con la caratterizzazione del sito. Per
seguire questa possibilità il sindaco deve emanare un
provvedimento che indichi la sussistenza dei requisiti di urgenza, e
attraverso un’ordinanza comunale, affermare che esiste un rischio
sanitario. La Regione potrebbe così finanziare un intervento di
emergenza e urgenza. Questi passaggi non ci risultano ancora svolti,
così come non abbiamo ricevuto dal comune richiesta di
finanziamento dell’intervento».
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«Il
consiglio regionale aveva approvato l’impegno per il
finanziamento nel 2014 - ribatte il sindaco - Prendo atto che il
consiglio afferma una cosa e l’assessore un’altra».
Se mai si dovessero fare le analisi, ci sarà poi da progettare
l’intervento vero e proprio. Invece della bonifica,
Società Pedemontana propone il “capping” , una
copertura delle zone inquinate con membrane impermeabili.
«Ora– dice l’assessore Terzi - non possiamo
esprimerci sul fatto che il capping sia o meno la soluzione migliore,
dobbiamo prima capire cosa contiene la cava».
Paola Farina
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