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Lissone  |
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sentenza dello scorso 14 giugno 2018, la Sezione Quarta del Consiglio
di Stato ha rigettato il ricorso presentato contro il Comune di Lissone
da Sofim Società Finanziaria s.p.a. e Impresa Edile Fratelli
Faletra s.r.l, che chiedevano l'annullamento di varie decisioni
amministrative relative all'Ambito di trasformazione AT7. | | | | | Come
già avvenuto nel 2014 quando il Tribunale amministrativo
regionale (TAR) aveva respinto tutte e 6 le eccezioni presentate
accogliendo in toto la linea del Comune, anche il Consiglio di Stato ha
confermato la validità degli atti adottati dall'Amministrazione
Comunale. | | | | | "Si
conclude così il lungo iter giudiziale relativo ad una
importante decisione urbanistica assunta nel corso della precedente
legislatura - commenta il Sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi - il
Consiglio di Stato ha confermato la legittimità degli atti e
preservato l'autonomia pianificatoria dei Comuni. Su un territorio come
quello di Lissone, urbanizzato per oltre l'80%, era imRIGETTATO DAL
CONSIGLIO DI STATO IL RICORSO DI CHI VOLEVA A LISSONE UNA COLATA DI
CEMENTO SULLE AREE VERDI.poRIGETTATO DAL CONSIGLIO DI STATO IL RICORSO
DI CHI VOLEVA A LISSONE UNA COLATA DI CEMENTO SULLE AREE VERDI.ssibile immaginare di consumare un
altro polmone verde, uno dei pochi ancor oggi presenti in città". | | | | | | Il
giudizio riguardava un'importante realizzazione urbanistica contenuta
nel Piano di governo del territorio approvato prima del 2012 e che
prevedeva la realizzazione tra Lissone e Santa Margherita di 12 edifici
di altezza variabile da 5 a 10 pianiper una volumetria complessiva di
72.520 mc e per un totale di circa 300 nuovi appartamenti. Proprio su
quell'area, inoltre, verte una parte del progetto inerente alla futura
Pedemontana. | | | | | Il
progetto, inserito nel Piano regolatore del 2012, era stato respinto
nel 2013 dall'Amministrazione Monguzzi a seguito della variante al Pgt
da essa introdotta.
Una
decisione assunta anche grazie al nuovo Piano territoriale di
coordinamento provinciale, che in quell'area prevede un
«corridoio ecologico». Questi spazi hanno come obiettivo lo
sviluppo e il potenziamento di corridoi ecologici incrementando la
naturalità e la connettività delle aree collegate,
rafforzando la matrice ambientale e ripristinando la naturalità
di alcune aree degradate. | | | | | |
| Per
questo motivo, il 18 luglio 2013 era stata adottata la Variante al
Documento di Piano del PGT che prevedeva per l'Ambito AT7 la modifica
della destinazione da residenziale ad agricola.
Le
valutazioni contrarie al consumo di suolo espresse sia nella VAS del
P.G.T. che nella successiva variante adottata, oltre all'accoglimento
per le medesime valutazioni di due osservazioni presentate a seguito di
adozione del Piano Attuativo dell'ambito AT7, hanno portato alla
conclusione dell'iter del Piano con la non approvazione dello stesso. | | | | | Dopo il Tar, anche il Consiglio
di Stato ha riconosciuto in pieno la correttezza del percorso seguito
dall'Amministrazione Monguzzi in tutti i suoi passi.
"Una scelta coraggiosa, che
rafforza la differenza nella pianificazione territoriale fra le
Amministrazioni precedenti e le due Amministrazioni Monguzzi -
sottolinea il Sindaco - attraverso scelte urbanistiche molto differenti
rispetto a quelle precedenti al 2012, la precedente e l'attuale Giunta
hanno dato risposte concrete di cambiamento. Il pronunciamento del
Consiglio di Stato è la conferma dell'assoluta legittimità entro cui ha
lavorato l'Ente, operando a tutela di tutta la cittadinanza senza alcun
intento discriminatorio. È questa anche l'occasione per ringraziare
l'Ufficio legale comunale e le Associazioni che in questa occasione si
sono schierate al fianco del Comune, nella certezza che la scelta di
convertire un'area di tale grandezza da residenziale ad agricola fosse
quella migliore per Lissone".
| | A seguito del pronunciamento,
il Consiglio di Stato ha anche condannato le società appellanti al
pagamento, in favore del Comune di Lissone, delle spese per complessivi
6.000 euro.
| | | | | | Ad oggi, le aree dell'ambito
AT7 risultano già incluse nel perimetro del Parco locale di interesse
strategico (PLIS) del Grugnotorto-Villoresi. Al fine di tutelare e
valorizzare le aree verdi mediante una gestione sovracomunale, la Giunta
Monguzzi già ad inizio 2017 è entrata nel Parco con 160 ettari di
terreno indicati come agricoli, fra i quali rientrano anche quelli
situati fra Lissone e Santa Margherita. | Lissone, 30 gennaio 2019 | | | | | | | vedi la sentenza | | | | | | |
| | | | | | | | | | | Biassono (MB): al centro della provincia del cemento, c’è chi vuole consumare ancora | | | da Salviamo il Paesaggio di Luca D’Achille @LucaDAchille | | | | Trascurare
la realtà e negare l’evidenza per consumare ancora il
territorio. A cavallo di quattro dei comuni della provincia più
urbanizzata d’Italia si propone un referendum consultivo per
fermare l’impatto devastante ed irreversibile di un nuovo
insediamento produttivo e commerciale. | | | Nei
giorni in cui l’ISPRA conferma con i numeri del rapporto 2017 sul
consumo di suolo, che la Provincia di Monza e Brianza è sempre
maglia nera d’Italia, arriva un altro duro colpo al territorio
ferito. In un’area di confine tra i comuni di Biassono, Monza,
Vedano al Lambro e Lissone avanza la proposta di una nuova
edificazione: capannoni ad uso produttivo industriale, commerciale e
terziario direzionale, due torri di 10 piani e complessivi 429.700 mq
di nuovo cemento. |  | | | | Non
contano i tanti capannoni sfitti, non bastano gli evidenti effetti,
ambientali ed economici dovuti in particolare
all’impermeabilizzazione del suolo: il progetto avanza ma le
anime ecologiste presenti tra i politici e nelle associazioni locali si
mobilitano, per informare e coinvolgere la cittadinanza. Come
già fatto in altre realtà, la proposta è
quella di un referendum consultivo. | | | Ne
abbiamo parlato con Alberto Caspani, consigliere comunale e capo gruppo
della Lista per Biassono, partendo quindi proprio dal comune che
pagherà il costo maggiore in termini di consumo. | | | | | | | Cominciamo da una prima riflessione sull’origine e l’impatto del
progetto. Ce n’è proprio bisogno? E’ stata valutata la presenza di
strutture vuote e/o sfitte? | |
“Nonostante
le ripetute richieste in consiglio comunale affinché
l’amministrazione di Biassono produca uno studio dettagliato, o
lo richieda all’operatore del Masterplan a integrazione della
documentazione sinora prodotta, non esiste alcuna mappatura circa gli
edifici aziendali abbandonati nel tempo, né in merito agli
edifici tuttora vuoti. La crisi economica di questi anni si è
però fatta sentire anche nel comparto aziendale biassonese,
tant’è che numerosi edifici ubicati nell’area
industriale non mostrano segni d’attività o presentano
cartelli per affitto/vendita. Siamo ben lungi, dunque, dall’aver
esaurito le potenzialità dell’esistente”. | | | Sono state considerate le realtà esistenti da aiutare?
|
“Non
è mai stato organizzato un incontro pubblico o
un’iniziativa di confronto con le aziende presenti sul
territorio, affinché si adottino politiche di coordinamento,
orientamento strategico, o partnership. Proprio per questo motivo, a
settembre Lista per Biassono proporrà un evento pubblico nella
sala civica di Villa Verri che coinvolga non solo le aziende del
territorio, ma anche l’Associazione degli industriali di Monza e
Brianza: ci si focalizzerà sull’attuale situazione di
mercato, sui rapporti pubblico-privato in campo produttivo-aziendale,
sulle nuove strategie di sviluppo sostenibile ed economia
circolare”. | | | | Eppure
la situazione è critica da tempo: a Biassono, già
consumato per più della metà del territorio, ci
sarà l’impatto maggiore. A Monza, Vedano al L. e Lissone
(quest’ultimo consumato per oltre il 70%) altro consumo. Come mai
vengono trascurati i costi derivati? | | | “Il
problema è che il Masterplan, per com’è stato
presentato, non prende assolutamente in considerazione fattori quali le
conseguenze dovute all’impermeabilizzazione del suolo, i maggiori
costi energetici, l’alterazione del microclima per la scomparsa
delle aree boschive, una valutazione dell’inquinamento prodotto,
così come dei flussi di traffico generati. Ha
un’impostazione unidimensionale, basata su previsioni soggettive
e lacunosa anche dal punto di vista di dettagli tecnici essenziali per
il calcolo dell’impatto ambientale (ad esempio, non ci sono
indicazioni sull’altezza massima degli edifici, col rischio di
produrre volumetrie in grado di raggiungere il milione di metri cubi).
Manca di fatto una fondata valutazione di carattere
ambientale-paesaggistico”. | | | | Secondo
ISPRA, negli ultimi anni monitorati (2012-2015) le perdite economiche
sono considerevoli: Monza ha perso fino a 180.000 €. Intorno ai
10.000 euro Biassono e Vedano. Sono valori sottostimati perchè
calcolai sulle aree libere perse, pr sapendo che gli effetti negativi
vanno ben oltre. Si vedono le conseguenze? | | | “Biassono
ha da anni problemi di smaltimento delle acque meteoriche, solo in
parte attutiti da recenti lavori di sostituzione e ampliamento dei
dotti, per altro concentrati nel centro storico. L’area al
confine con Macherio resta tuttora a rischio, ma fenomeni di
allagamento si sono verificati anche nella zona industriale verso il
confine con Lissone, proprio per l’eccesso di
impermeabilizzazione del suolo. La siccità di questi ultimi anni
ha solo reso meno visibile il problema”.
In più:
“Sorgendo su un territorio di naturale canalizzazione delle acque
meteoriche, oltre ai rischi d’intensità meteorica, a
Biassono si aggiungo quelli di carattere idro-morfologico. Un tempo il
sistema delle rogge aiutava a scaricare ampi quantitativi d’acqua
verso il territorio del Parco di Monza: ora gli stessi finiscono invece
per allagare le strade del paese secondo un preciso disegno convergente
verso piazza S. Francesco, nel centro storico”. | | | Con
questo progetti, l’ambiente e il paesaggio sarebbero modificati
in modo permanente: suolo eroso, perdita nella produzione agricola,
diminuzione della qualità degli habitat. Questa zona è
sempre stata “risparmiata” o c’erano già stati
tentativi di destinarla ad edificazione? Sono differenti le posizioni
assunte dalle amministrazioni comunali coinvolte? | | | “I
terreni a destinazione agricola e strategica sono stati ripetutamente
mortificati nel corso degli ultimi 30 anni, 25 dei quali a conduzione
leghista a Biassono. Gli stessi agricoltori di Biassono, raccolti sotto
il Comitato Fiera San Martino, sono i primi oggi a lamentarsi per la
perdita di territorio agricolo e per il frazionamento dei pochi lotti
rimasti, ormai inutilizzabili per produzioni redditizie. L’area
al confine con Lissone è stata destinata a espansione
industriale sin dai tempi del Piano regolatore generale, impostato
quando l’amministrazione era ancora a conduzione democristiana.
La Lega Nord ha recepito le linee di sviluppo e concretizzato la spinta
urbanizzante, trasformando la destinazione agricola in
industriale/produttiva, senza valutare alcuna possibilità di
coinvolgere i proprietari privati in progetti di cinture verdi
strategiche, o parchi urbani da inserire nei Parchi Locali di Interesse
Sovracomunale (PLIS) esistenti. Benché sia oggi possibile trarre
benefici economici da soluzioni “green”, il dibattito a
Biassono è del tutto assente e impensato”. | | | Il
traffico indotto: si parla anche dell’ipotetica Strada
Provinciale 6, opera connessa alla realizzazione dell’autostrada
Pedemontana Lombarda: qual è l’aggiornamento su quella
tratta dell’opera (la C)? si farà? con quali impatti sul
territorio? | | | | “Al
di là dei proclami di rito, senza fondi per Pedemontana è
altamente improbabile che il progetto di giunzione venga realizzato per
intero e già questo dovrebbe rappresentare un freno alle mire
della giunta leghista: il successo del Masterplan viene fatto dipendere
dagli inevitabili vantaggi strategici dell’unione
bretellina-Pedemontana. Generando più traffico, miracolosamente
le due opere attirerebbero aziende altamente specializzate a Biassono.
Un dogma, non supportato da alcuno studio strategico reale”.
“Al
momento i lavori della futura SP6 sono in corso fra la rotatoria della
Birona di Monza e via Nobel, dunque ancora al confine fra Monza e
Lissone: la conclusione prevista è fissata per novembre 2017.
L’arrivo a Biassono, sempre che la sostenibilità
finanziaria dell’opera regga e i lavori proseguano senza intoppi,
è da prevedere eventualmente per il prossimo bienno. Il
Masterplan ha in programma due fasi di sviluppo: la prima di 40.000
metri quadrati di superficie coperta, la seconda di 50.000,
condizionata però dall’arrivo di Pedemonta”. | | | Con quali impatti sul territorio? | | | Il
rischio, dunque, è che si avvii comunque un piano
d’espansione senza poter far leva sulle “ipotetiche”
potenzialità di una rete di collegamento e trasporto pienamente
sviluppata, generando solo un appesantimento del traffico, senza
effettivi benefici economici, oltre a creare blocchi industriali del
tutto inutili rispetto alle potenzialità attuali. Se Pedemontana
dovesse arrivare mai a Biassono, avrebbe un effetto altamente
impattante non solo per l’area al confine con Lissone, ma anche e
soprattutto per gli ultimi terreni liberi in prossimità del
Lambro: sono previsti due svincoli giganti che divorerebbero anche
buona parte del territorio libero a est (oggi sotto tutela del Parco
Valle Lambro). | | | E’
un progetto di carattere sovra-comunale. I cittadini vogliono ambiente
pulito e salute, non solo quelli di Biassono. C’è
l’appoggio e coinvolgimento di associazioni o esponenti degli
altri comuni coinvolti? | | | “Lista
per Biassono sta informando sui rischi di cementificazione del proprio
territorio ormai da molti anni: il Piano di Governo del Territorio
è stato approvato (col nostro voto contrario) nel 2013, a
seguito di ripetuti banchetti e iniziative di sensibilizzazione per
evitare il peggio. Con la giunta leghista, all’epoca guidata dal
sindaco Piero Malegori, non è stato possibile alcun dialogo
costruttivo, né mediazione, nonostante fossero state prodotte 13
osservazioni critiche e propositive al PGT. Il ricorso al Tar che Lista
per Biassono ha poi intrapreso rispetto al documento approvato,
è stato interamente finanziato dalla lista, senza alcun aiuto da
parte di altre forze di minoranza. Abbiamo anche prodotto un libretto
informativo distribuito a tutti gli elettori di Biassono, organizzando
diversi incontri pubblici. Oggi ci ritroviamo a combattere la battaglia
interna al Comune da soli, visto che l’altra forza di minoranza
in consiglio comunale ha declinato la proposta di lavorare insieme
all’indizione di un referendum consultivo per chiedere alla
giunta la sospensione dei progetti di cementificazione del territorio.
Al contrario, abbiamo avviato un’ottima collaborazione con altre
liste civiche esterne a Biassono: LabMonza e Lissone Bene Comune,
entrambe contrarie a un consumo di territorio che interesserebbe i loro
stessi spazi di confine, nonché con tutte le associazioni
afferenti all’Osservatorio del PTCP (Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale) di Monza e Brianza. Vorremmo che il Comitato
referendario recentemente costituito funzioni come aggregatore di tutte
le realtà locali che hanno a cuore la difesa di una Brianza
più verde e sostenibile. L’obiettivo comune è
d’indire quanto prima il referendum consultivo a Biassono: in
caso di esito contrario ai disegni della giunta, potrebbero infatti
esserci conseguenze anche sui piani d’espansione previsti negli
altri Comuni interessati dal Masterplan provinciale (in particolare
Vedano al Lambro e Lissone)”. | | | | Il
tavolo di discussione avviato in Provincia, può rendere
più lungo e complicato l’iter di approvazione? Può
al tempo stesso rendere più difficile il controllo da parte dei
soggetti interessati alla difesa del suolo? | | | | “Dipende
tutto dall’orientamento che assumeranno le giunte coinvolte nel
Masterplan provinciale. Al momento, ad esempio, Monza e Lissone sono
contrarie a ulteriore consumo di suolo, mentre Vedano e Biassono
spingono per l’attuazione dei propri ambiti. Questa spaccatura
potrebbe allungare i tempi di accordo e rallentare dunque le spinte
speculative. Al contrario, la ricreazione di un blocco politico
uniforme nei Comuni coinvolti potrebbe rappresentare il colpo di grazia
per la battaglia contro la cementificazione della Brianza
meridionale“. | | | Veniamo
infine alla proposta di un referendum consultivo: è la prima
volta che viene usato? quali speranze può dare? quanto
può influire un’iniziativa di carattere comunale su un
progetto sovra-comunale? | | | “A
Biassono la possibilità d’indire un referendum consultivo
è prevista nello Statuto comunale sin dal 2004, ma come
strumento concreto di democrazia diretta non è mai stato
utilizzato. Non a caso, manca tuttora il regolamento applicativo
previsto per disciplinare la raccolta delle firme e lo svolgimento del
referendum stesso: Lista per Biassono ha elaborato un testo apposito
che sarà in approvazione nel prossimo consiglio comunale.
Essendo di carattere consultivo, il referendum non ha valore vincolante
rispetto alle scelte della maggioranza, ma può manifestare
oggettivamente il dissenso popolare verso il suo operato: nelle ultime
elezioni amministrative, sia Lista per Biassono che il secondo gruppo
di minoranza entrato in consiglio comunale avevano nel proprio
programma l’imperativo di non consumare più territorio a
Biassono. Dal momento che i voti dei rispettivi elettorati risultano
superiori rispetto a quelli della Lega Nord, che ha però vinto
le elezioni con una maggioranza relativa, la scelta di
quest’ultima circa l’opportunità di dar seguito al
Masterplan in area industriale e agli altri ambiti di trasformazione
del PGT è ormai problematica. Occorre necessariamente una
consultazione per capire quale sia l’effettiva volontà
popolare: il rischio è che si attuino progetti invisi alla
maggioranza dei biassonesi, causando una compromissione del territorio
comunale poi irreversibile”. | | | | |
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04 dicembre 2013 | EX ATR7 | | | | |
L'AMMINISTRAZIONE
FERMA UNA COLATA DI CEMENTO ACCOGLIENDO
ANCHE L'OSSERVAZIONE DEGLI
AMBIENTALISTI DE "L'OSSERVATORIO PTCP"
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Lunedì 02/12/013 il
Consiglio Comunale di Lissone ha trattato l'annosa questione
dell'AT7, ambito di trasformazione dove si prevedeva un volume
edificabile pari a 72.520mc suddivisi su due lotti, a destinazione
residenziale e terziario, con 4 edifici di 10 piani (altezza 32mt)
sul lotto A e 6 edifici a 4 piani più due torri di 10 piani
sul lotto B. |
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Una vera e propria
colata di cemento in una delle poche aree
verdi ancora rimaste libere nel Comune di Lissone, comune dove il
consumo di suolo ha superato l'80% e con molti insediamenti che sono
stati costruiti non per rispondere a reali fabbisogni ma a fini
speculativi. Un Ambito di
Trasformazione riproposto dalla SOFIM, dall'Impresa Edile F.lli
Faletra (uno dei titolari è Cons. Prov. del PdL) e da
Bresciani e Zanoli e, per procedura obbligata, adottato in data
10/07/013. | | | | | | QUALCOSA E' PERO'
CAMBIATO. | | |
Venuti a conoscenza che la nuova amministrazione di
Concetta Monguzzi ha dato il via ad una variante al PGT nella
logica di rivedere buona parte degli ambiti di trasformazione
previsti dalla passata amministrazione Lega-PdL di Ambrogio Fossati,
il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO
PTCP di MB ha
elaborato e protocollato un'Osservazione nella fase dell'iter
d'approvazione dell'AT7, presentata da un gruppo affiliato
(Legambiente di Monza) e dal WWF Lombardia, cui abbiamo chiesto di
affiancarci e che ringraziamo per la disponibilità. | | | | | |
Un'Osservazione con
richiesta di stralcio e
annullamento delle previsioni edificatorie sull'AT7.
A supporto
dell'Osservazione, anche il fatto che con l'approvazione del
10/07/013 da parte della Prov. di MB del PTCP (che
l'Osservatorio ha monitorato attentamente) le aree interessate
dall'AT7 sono state definite come aree appartenenti alla RETE
VERDE di RICOMPOSIZIONE PAESAGGISTICA comprese pure nel buffer di
inedificabilità ai lati del sedime della futura autostrada
Pedemontana.
Si perchè, le palazzine
previste nel progetto edilizio dell'AT7 sarebbero state a .......
vista autostrada. | | | | | |  | | | | | | | | |
La maggioranza del
Consiglio Comunale di Lissone, sulla base di una Proposta di Delibera
dell'Assessore al Territorio con delega all'Urbanistica, Maria Rosa
Corigliano, tenendo presente le LINEE
D'INDIRIZZO PREVISTE PER LA VARIANTE AL PGT, LE INDICAZIONI PRESENTI
NEL PTCP PROVINCIALE e CONDIVIDENDO I CONTENUTI DELL' OSSERVAZIONE
PRESENTATA DAL WWF LOMBARDIA e DAL CIRCOLO A. LANGER DI LEGAMBIENTE
MONZA, ha deliberato di dare indirizzo
alla Giunta di NON APPROVARE il Piano
Attuativo previsto per l'AT7. | | | | | | Una scelta che preserva
quindi il corridoio verde. | | | | | | Un atto coraggioso e
concreto dell'Amministrazione che, ci auguriamo, prosegua sul cammino
della revisione del PGT nella logica di NON CONSUMARE ULTERIORE
SUOLO. | | | | | | Per questo fine, sul PGT di
Lissone, i gruppi del'Osservatorio hanno presentato altre 20
osservazioni e presto chiederanno un confronto sulle
stesse. | | | | | | Coordinamento Ambientalista OSSERVATORIO PTCP Di MB | |
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1 |
SEGNALAZIONE PRESENTATA DA: OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA |
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SEGNALAZIONE N. 1
A cura di: Associazione residenti condomini le
Lucerne
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2 |
SEGNALAZIONE PRESENTATA DA: OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA |
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Osservazione a cura di:
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone- Macherio
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza
Centrale
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3 |
SEGNALAZIONE PRESENTATA DA: OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA |
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osservazione a cura di 
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4 |
SEGNALAZIONE PRESENTATA DA: OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA |
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Osservazione a cura di:
Associazione Torrette Bini Dosso Boscone- Macherio
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza
Centrale
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osservazione presentata da : Comune di Lissone  |
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Aree Agricole strategiche
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risposta della provincia MB |
Gli AAS sono stati individuati con specifici
criteri indicati dal PTCP in accordo con la
normativa regionale. Si ricorda tuttavia
che la LR 12/2005 e la normativa di Piano
prevedono la possibilità rettifiche e
precisazioni in fase di redazione del PGT
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Una colata di cemento di oltre 100.000 mq
lungo la valassina |
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16 novembre 2011 |
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(dal sito Pd Lissone) |
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Mentre L'Ammistrazione di Desio, guidata dal Sindaco Roberto Corti, ha
restituito a verde più di un milione di metri quadri, compresa l'area
dove sarebbe dovuto sorgere il centro commerciale PAM, i "solerti"
amministratori del centrodestra lissonese armati di cazzuola, si
preparano a cementificare oltre 100.000 metri quadri lungo la valassina
con edilizia commerciale.
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Questo è il quadro desolante che emerge dal PGT appena adottato in cui
gli Ambiti di trasformazione (AT) n. 29 e e 30 prevedono l'edificazione
di tipo commerciale sui terreni evidenziati in colore blu lungo la
valassina. Il n. 29 riguarda l'area dove ore sorge il campo nomadi (fra
l'altro nessuno a previsto dove andranno i nomadi, per esempio) l'altra
è una parte dell'area PAM. |
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Mentre il PTCP (lo strumento urbanistico provinciale) di Monza e
Brianza ancora in discussione, prevede per la superficie nuda intorno
alla Valassina un'area di salvaguardia il cosidetto "Corridoio della
Valassina" (come raffigurato nella foto sotto), la nostra
amministrazione guidata da Lega e PDL ci costruisce sopra. |
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Ci risulta che anche l'amministrazione provinciale sia guidata da Lega e PDL.
Ma allora quante facce ha questo centrodestra?
In provincia, a parole, fanno gli ambientalisti e qui a Lissone,
invece, non perdono la loro vocazione mattonara. Siamo alla farsa,
dov'è la coerenza politica.
"Sulla questione sono emerse anche le preoccupazioni del Sindaco Corti
quando è stato nostro ospite in aula consiliare durante la
discussione del Pgt" afferma il coordinatore Elio Talarico, "il Sindaco
di Desio si è detto intenzionato a fare osservazioni su questi
due ambiti di trasformazioni che sorgono sul confine con Desio".
Qui un articolo apparso sulla stampa locale con alcune interessanti dichiarazioni del Sindaco di Desio. |
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