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17.1 |
Profilo d'uomo barbuto1500 circa (lt72a) (1) |
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opera di Leone Leoni (ambito)
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Luca Tosi
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Su alcuni marmi della collezione Traversi di Desio
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( estratto cap. 7 da Prospettiva Rivista di storia dell’arte antica e moderna pag. 72 aprile 2010)
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Scultore lombardo prossimo a Leone Leoni (?): profilo d’uomo barbuto (1550 circa)
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La scarsa considerazione per la scultura d’età moderna si riflette anche sull’unica opera cinquecentesca Traversi acquistata dal Comune di Milano: un notevole bassorilievo, di ridotte dimensioni (cm 31 x 29,5 x 6,5), raffigurante un profilo maschile che sia la D’Auria (1963) che Caramel e Pirovano (1975)39 ritengono del XIX secolo (fig. 8). Già nel 1950, invece, era stato indicato come “Frammento di testa di vecchio – bassorilievo del 400 [barrato, e sostituito con] 500” in una lista – forse redatta da Costantino Baroni – con le sculture desiane che il Comune di Milano intendeva acquistare.40
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L’errata lettura fa finire il pezzo nei depositi della Galleria d’Arte Moderna, dove è tutt’ora conservato (inv. 7798). La tipologia con il ritratto di profilo, il modo di trattare il marmo (di una colorazione grigio chiaro) e l’abbigliamento dell’effigiato rimandano alla Lombardia spagnola di Carlo V, rendendo quasi inevitabile – pur nella sua genericità – un riferimento all’opera di Leone Leoni (1509-1590), ritrattista imperiale e mastro della zecca milanese tra il 1542-1545 e il 1550-1559.
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La resa incisiva di barba e capelli, così come il forte realismo e la morbidezza dei diversi piani di naso, guance ed occhi che ritroviamo nelle numerose medaglie da lui intagliate, sono presenti anche nel piccolo marmo già a Desio. Significativo il confronto con una medaglia ritraente Ferrante I Gonzaga (1507-1557) governatore di Milano (dal 1546 al 1554):41
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l’uomo è raffigurato in controparte con folta capigliatura riccia, baffo più corto e gobba nasale meno accentuata. Simili sono la forma e l’attaccatura dei capelli, e così pure l’occhio, stanco e severo. Identico è anche il dettaglio del colletto della camicia, che s’interrompe bruscamente all’altezza della mascella: un particolare caratteristico, presente anche in altre medaglie del Leoni ritraenti il governatore milanese.42
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Di grande realismo è la vena della tempia, appena visibile sottopelle. L’opera appare malamente rifilata sui quattro lati, scalpellata in un secondo tempo da una lastra più grande, forse un bassorilievo commemorativo. In quella circostanza può essersi verificata anche la frattura all’altezza del collo, in seguito rinsaldata.
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La presenza in collezione Traversi di questo bassorilievo (così come dei tondi con i profili dei duchi di Milano) è forse riconducibile alla passione numismatica di Pelagio Palagi, assiduo raccoglitore di monete e medaglie per tutta la vita.43
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Per gentile concessione dell'autore
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nota originale : | 40) CASVAMi, Fondo dei Civici Musei Artistico e Archeologico, faldone 173. | |||||||||||||||||||
41) Inv. n. M.0.9.16459 (C. Johnson, R. Martini, Catalogo delle medaglie delle civiche raccolte numismatiche. XVI secolo. Benvenuto Cellini – Pompeo Leoni, II, Milano 1994, p. 121, n. 2251). | ||||||||||||||||||||
42) Johnson, Martini, Catalogo cit., pp. 121-122, nn. 2252-2254. Non va inoltre dimenticato che Leoni interviene nei progetti di ammodernamento della dimora milanese extraurbana di Ferrante (Villa Gonzaga già Gualtera poi Simonetta), proponendo di abbellirla con copie di statue dell’antichità classica: N. Soldini, Nec spe nec metu. La Gonzaga: architettura e corte nella Milano di Carlo V, Firenze 2007, pp. 152-154; e realizza, per la piazza di Guastalla, la statua bronzea postuma dello stesso condottiero: W. Cupperi, La statua di Ferrante I Gonzaga. Una commissione monumentale di Cesare I Gonzaga a Leone Leoni, in ‘Archivio storico per gli antichi studi guastallesi’, 3, 2002, pp. 83-124. |
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43) F. Panvini Rosati, La collezione numismatica, in Pelagio Palagi artista cit., pp. 345-367. L’artista bolognese, oltre a possedere monete coniate dai Gonzaga, raccoglie alcune incisioni di medaglie riferibili ai signori di Mantova: BCABo, Mss. | ||||||||||||||||||||
estratto articolo per gentile concessione dell'Autore | ||||||||||||||||||||
Foto : depositi della Galleria
d'Arte Moderna (inv 7798) della Villa Reale di Milano
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Note
1) Prospettiva n.138 aprile 2010 Luca Tosi Su alcuni
marmi della collezione Traversi di Desio pag. 68 e segg. ed
anche L. Tosi, I marmi di Desio. Catalogo della collezione
Traversi, tesi di perfezionamento, Università degli Studi di
Milano, a.a. 2008-2009. |
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