Il
dualismo della frazione di San Carlo, a cavallo tra i comuni di
Seregno e Desio, è di antica data. In origine infatti si
trattava di due piccoli insediamenti distinti, sorti forse in
fasi diverse, che poi, data la breve distanza, si sono fusi tra loro.
| |
| |
| Mappe Catastali Teresiani 1722 prima copia Cassina Arienti Seregno- Cassina Arienti Desio |
 | La
parte a nord, ora in comune di Seregno, si chiamava Cassina Arienti -
dal nome dei proprietari - mentre la parte a sud, in comune di Desio,
era detta anticamente Cascina del Maffiolo, probabilmente nome di
battesimo del proprietario, anch'egli di cognome Arienti (Maffiolo era
infatti un nome ricorrente nella famiglia), per distinguerla
dalla cascina Arienti "principale". Più tardi anche la parte
desiana ha assunto la stessa denominazione, ma in un registro
delle decime della metà del '600 troviamo la distinzione
tra una "Cassina delli Arienti di Sopra" e una "Cassina delli Arienti di Sotto". Il nome San Carlo si affermò successivamente, in seguito alla costruzione della chiesa omonima |
|
Mappe Catastali Teresiani 1722 Cassina Arienti Seregno- Cassina Arienti Desio |
|
 |
| |
Le Cascine Arienti di Seregno (nord) e Desio (sud) accostate 1873
si noti il confine che è stato modificato | |
| |
Quando
parliamo di "cascine", però, non dobbiamo pensare alle grandi
cascine a corte, tipiche della bassa pianura lombarda; nel nostro caso
invece si trattava di due agglomerati piuttosto casuali di abitazioni
contadine.
|  |
| |
 | Il
primo documento che attesta l'esistenza della "cassina Arienti"
è il testamento di Maffeo e Antonino Arienti, abitanti nella
cascina, del 1514. Di poco successivi sono una serie di primitivi
"censimenti", in cui in tale cascina si riscontravano: nei primi, 5 fuochi, cioè famiglie, e nel terzo, 7. |
| |
Un
importante motivo di aggregazione all'inizio del secolo successivo fu
la costruzione di una prima cappella, dedicata a San Carlo, avvenuta
sembra ad opera degli stessi coloni. Alla celebrazione della messa
doveva provvedere un cappellano della famiglia seregnese dei Cabiati,
in forza della "Cappellanìa" istituita da Carlo Cabiati. La
"Cappellanìa" era un lascito testamentario di alcuni beni (terre
o case), la cui rendita era destinata al sostentamento del prete che
era tenuto a celebrare la messa. |  |
La prima cappella di San Carlo Borromeo |
(si noti l'ingresso a sud) 1905 |
|
 |
| |
| Come si presenta oggi il lato sud |
| |
 | In
base al Catasto Teresiano (1722), i possedimenti della famiglia Magrini
erano considerevoli: superavano le 1.500 pertiche (ovvero i 100 ettari)
fra i comuni di Seregno, Desio e Cassina Savina (allora comune
autonomo). Il resto delle terre era posseduto in massima parte da altri
nobili e da enti religiosi; scarsa era la piccola proprietà.
I
terreni erano coltivati per la maggior parte ad arativo "con moroni"
(non conosciamo tuttavia la densità di questi gelsi); per il
resto si trattava di arativo semplice o arativo "vitato", cioè
con filari di viti intercalate a coltivazioni di cereali. Poche le
macchie boschive, utilizzate per la legna da taglio. |
Icona votiva a San Carlo (via Licinio) | |
| |
Alla
fine del secolo la famiglia Magrini si estinse (per lo meno nella sua
parte maschile) e i possedimenti passarono ai fratelli Castelli e da
questi, nel 1822, al cavaliere Paolo Mantegazza, podestà di
Monza, che vi trascorreva i suoi periodi di riposo. Costui
apportò molte migliorie alla chiesa ed alla preesistente Villa
Arienti (che vediamo nelle mappe del Catasto Teresiano ai numeri 985,
986, 987), che da allora cominciò ad essere chiamata Villa Mantegazza;
un'idilliaca descrizione della villa da parte di un'ospite comparve su
un giornale di Monza dell'epoca. [Possiamo leggere la descrizione
in (4) alle pp. 53-57] |  |
| Villa Mantegazza 1905 |
| |
| |
| |
 | Nel
frattempo un po' più a sud dell'abitato era sorta una nuova
cascina Arienti, segno che per il vecchio nucleo l'antica denominazione
era stata completamente abbandonata a favore di quella
di San Carlo. |
| |
antico "casinot" nelle zone agricole di San Carlo | |
| |
A
fine '800 fu ampliato l'Oratorio e fu costruita la cupola. Nel 1906 San
Carlo fu eretta a parrocchia: all'epoca contava - a detta del parroco -
600 abitanti. In seguito a questo fatto fu deturpata la bella facciata
della chiesa per ampliare la porta per far passare il baldacchino;
successivamente fu costruito il campanile. | 
|
| |
| Chiesa di San Carlo 1905 |
| |
 | 
Ma
alla fine degli anni '30 si ritenne che la chiesa fosse nuovamente
diventata insufficiente, per cui si decise un intervento radicale:
mantenendo la stessa cupola si costruì una nuova navata dalla
parte opposta, con la facciata rivolta a nord. |
| |
Un'occasione
persa, a nostro parere, anche la ristrutturazione di piazza Matteucci,
con una fontana e dei lampioni molto discutibili. |  |
| |
 |
| |
| |
|
| |
| |
| |
| |
Riferimenti bibliografici: 1) Seregno. Una comunità di Brianza nella storia (secoli XI-XX). A cura di G. Picasso e M. Tagliabue - Seregno 1996 2) M. Brioschi - Percorsi desiani - Desio 2006 3) E. Tanzi - Cenni cronistorici intorno a San Carlo in pieve di Seregno dal 1600 circa fino al 1910 - Milano 1910 4) Parrocchia San Carlo di Seregno e Desio - Beato chi abita la tua casa, sempre canta le tue lodi - 2005 |