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ALTERNATIVAVERDE PER
DESIO
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Villa, chiesa e parco Buttafava 
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Descrizione: Descrizione morfologica dell'immobile: Parallelamente al nuovo aspetto che andavano
assumendo i borghi fin dalla seconda metà del Seicento per
il fiorirvi di un'edilizia signorile (e spesso anche rustica) di un
certo decoro, in una continuità di discorso architettonico
e di omogeneità , pur nella carenza di caratteri tipici
inequivocabili che si accentua² certamente nei primi decenni del
XVIII secolo, in tale periodo si assiste ad una vera "esplosione"
dell'edilizia a carattere propriamente villereccio sia nei paesi che
nelle campagne. La villa va intesa come edificio isolato, in genere di
carattere artistico, o come parte principale di un complesso non sempre
monumentale, comprendente le adiacenze, i rustici porticati, il
giardino, il parco, le scuderie, le stalle tutte parti essenziali di un
organismo che può² avere i caratteri e le necessita
di un'azienda agricola sulle quali l'edificio principale si impone. Ai
termini delle adiacenze con fronte verso la strada era usanza porre
cappelle gentilizie. Si trattava di piccole chiese isolate con due
ingressi: uno per i proprietari, l'altro per gli abitanti del borgo. Il
tema della villa era divenuto importante per la società
milanese del Settecento, diversamente da quanto avveniva nel tardo
Cinquecento e nel Seicento. La villa diventa infatti un obbligo sociale
quasi pubblico ed il trattarne diventa un tema ufficiale. Le cittadine
e i borghi avevano in genere, a quel tempo, confini netti,
raccogliendosi attorno ai loro campanili sui percorsi tra un borgo e
l'altro si incontravano spesso oratori, cappelle e numerose cascine,
alle quali ultime, in particolare, si andavano progressivamente
sostituendo ville padronali di varia rilevanza artistica, secondo il
contesto territoriale e il differente prestigio delle famiglie
patrizie, unificando sempre più¹ spesso la funzione della
villeggiatura "tout-court" con l'esigenza di controllo e di gestione
delle proprietà rurali correlate alle ville. La
città di Desio a cavallo tra il Seicento e il Settecento
va acquisendo un ricco apparato di residenze nobiliari. La villa
Ferrario-Buttafava della frazione San Giuseppe costituisce un complesso
indirizzo: Via Resegone (Nucleo esterno) - Cascina San Giuseppe, Desio
(MI) |
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| | integrato di villa e azienda agricola. A mezza
strada tra il Seveso e il Lambro e posto su una via di grande traffico
come la Vallassina, Desio era il centro del "pagus" già in epoca
gallica (396-222 a.C.) più¹ tardi i romani tracciarono i loro confini
entro una centuria quadrata. Lungo i tracciati dei cardini sorsero le
"cohortes" romane che nei secoli si trasformarono nelle "curtis"
medioevali/nuclei abitati intorno al borgo. Risale probabilmente a
quell'epoca la corte di San Giuseppe. Piccola frazione a mezza via tra
Desio e Seregno, San Giuseppe con le sue cascine conserva nel complesso
l'aspetto ambientale del nucleo storico dei fabbricati rurali
affiancati e dominati dalla emergenza dell'oratorio omonimo con il
campanile cuspidato e dalla villa signorile con il notevole parco
paesaggistico ricco di consistenti masse arboree. Isolate fino a pochi
decenni or sono, le cascine risultano ormai in gran parte assorbite
dall'espansione edilizia disordinata di tutta la media e bassa Brianza,
affiancate in particolare da lottizzazioni a villette frammiste a
industrie, laboratori e capannoni. L'insediamento agricolo risale al
1600 circa, epoca alla quale appartengono i primi fabbricati rurali.
Risulta che nel 1630 ebbe luogo una processione propiziatoria dalla
prepositurale di Desio alla chiesetta di San Giuseppe, ed ha¨ a tale
periodo che si ritiene risalga la sua edificazione. L'anniversario del
terzo centenario venne solennemente celebrato nella chiesa della
frazione il 19 marzo 1930. | |
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Verifica di interesse culturale
richiesta da Provincia Religiosa di San Marziano di Don Orione.
Descrizione storica della pratica di verifica: La realizzazione della
villa, invece, risale al 1660 e fu commissionata dal Conte Giovanni
Antonio Ferrarlo, al quale si deve, inoltre, la costruzione nel 1676
dell'oratorio a San Giuseppe. La configurazione dell'insediamento
rurale che gravitava attorno alla chiesetta ed alla villa ¨
raffigurata nelle mappe del catasto di Carlo VI. La proprietà rimase
ai Conti Ferrario fino alla fine del XV11I secolo. A questi
subentrarono i Nobili Brambilla nel primo Ottocento. Questi ultimi
modificarono le caratteristiche della villa, adeguandola allo stile
Impero allora preponderante. Il completamento del restauro in stile e
dell'ampliamento del corpo ad est furono opera dell'Ing. Giovanni
Buttafava che acquista² la villa dai Brambilla nel 1856. Da allora la
proprietà passa² di generazione in generazione fino all'ultimo
discendente dei Buttafava/ l'avvocato Giuseppe Buttafava che mora¬ nel
2001 lasciandola alla Provincia Religiosa di San Marziano di Don Orione
con sede in Viale Caterina da Forlì¬, 19, Milano. Detto passaggio di
proprietà fu sancito dal susseguirsi di numerosi atti giuridici di cui
si allega copia. Nella chiesetta vengono tuttora celebrate messe. Le
cascine, in parte oggetto di recente intervento di restauro e
risanamento conservativo, sono adibite ad abitazioni.. campanile affreschi nella chiesa soffiti e solai in legno |
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Data: meta XVII secolo |
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Fonte Dati
Direzione regionale Lombardia - Beni Vic |
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