Analisi di Legambiente sui punti critici della Pedemontana

   
    5 febbraio 2008
 

Un intero bosco, quello della 'Moronera' tra Lomazzo e Turate, definitivamente cancellato dalle carte geografiche: qui sorgerà l'enorme svincolo che collegherà l'Autolaghi con la Pedemontana, il bosco diventerà poco più che uno spezzatino di spartitraffico e lembi superstiti. E' solo uno degli esempi dei pesanti impatti ambientali che la Pedemontana (87 km di autostrada a due e tre corsie) e le opere connesse (altri 70 km di strade a scorrimento veloce) comporteranno per i superstiti lembi di boschi che sopravvivono ai piedi delle colline prealpine, ma la lista, da ovest a est, parla di una vera ecatombe forestale, in totale verranno cancellati 150 ettari di boschi: si comincia dai boschi tra Solbiate Olona, Fagnano e Cassano Magnago, triturati da svincoli autostradali e bretelle d'ingresso, poi a far le spese dell'autostrada saranno i boschi della Valle dell'Olona e, soprattutto la grande coltre forestale che ancora si estende tra Rescaldina e Locate Varesino: qui il danno non viene tanto dall'autostrada che attraversa il bosco quanto dalle opere accessorie: una grande stazione di servizio a Mozzate interromperà un prezioso corridoio ecologico cancellando un bosco di querce, e le nuove 'varianti stradali' della Varesina, tra Saronno e Tradate, rappresentano i nuovi assi lungo i quali nei prossimi anni crescerà la speculazione edilizia in un territorio già fin troppo cementificato. L'autostrada poi spezzerà a metà il Parco del Lura e i 'boschi della Battù' che collegano il Parco delle Groane ai colli comaschi, per poi lambire il Bosco delle Querce sorto sull'area che fu inquinata dalla diossina di Seveso e Meda, porterà nuovo traffico sulla superstrada Milano – Meda e nella zona di Desio, dove enormi grovigli di svincoli cancelleranno centinaia di ettari del poco territorio ancora agricolo, e – dopo l'attraversamento del Parco della Valle del Lambro – taglieranno il fronte più avanzato della Collina Briantea, lo stupendo balcone verde che domina la pianura vimercatese. Dal punto di vista paesaggistico, sarà questa una delle peggiori ferite che l'autostrada determinerà, anche se poi i danni continueranno nelle zone agricole del Vimercatese, percorse da una mezza dozzina di nuove strade di raccordo e da grandi progetti di piattaforme logistiche, nell'attraversamento del torrente Molgora e del Parco dell'Adda Nord e infine nell'Isola Bergamasca, tra l'Adda e il Brembo, dove una ulteriore arteria stradale servirà a 'drenare' il traffico ma anche a creare nuove occasioni di speculazione in un territorio al limite del collasso urbanistico.