FERITE DI DESIO
     
I  discarica v. Molinara nord
   
Ib v. Molinara sud
    
II Cava v. Monti
   
III Cava  v. S. Bernardo
  
IV Cava  v. per desio
  
V Cava v. Agnesi
  
VI  ex cava   Valera
 
VII v. Zandonai 
  
VIII   v. Masciago
  
IX v. Dei Boschi
    
X aree zona B
 
XI v. delle Baraggiole
     
XII v. De Luca
   
XIII v. Brianza
    
XIV zona s. Carlo
    
XV Nord torre Piezometrica
    
XVI Ex Abrasivi
        
XVII via Leoncavallo 1
  
XVIII v. Filippo da Desio
    
XIX via Leoncavallo 2 nord
      
XX v. Calvino
     
XXI v. Leocavallo 3
 
XXII v. M. Serao
             
     
   
    
   
   
 
 
 
Le ferite ecologiche di DESIO
   
XVII       VIA LEONACALLO   
   
 
  
Maxi discarica di via Leoncavallo (almeno 300 metri cubi) su suolo in parte privato e in parte pubblico: una montagna da dove iniziano a spuntare eternit, gomme d'auto, altre cose poco tranquillizzanti: e nel "ventre" della montagna cosa ci sarà? Il Comune: "Almeno 20 mila euro per la bonifica: dove li troviamo?" (già dove?-ndr)Anche la zona artigianale (via Don Sturzo e limitrofe) è sempre più "costellata" di piccoli scarichi di materiali.
 
(da  venerdì 27 marzo 2009 DESIO - NonsoloINC! La città delle discariche ... The NEXT - Controinformation)
      
 
 
 
   
 

Desio, il Pd porta i documenti in Procura: nel mirino i terreni attorno al Pam

   
July 2, 2010 by juble
da Il Giorno
articolo di ALESSANDRO CRISAFULLI
 
Aree agricole trasformate in edificabili dopo numerosi passaggi di mano
   
— DESIO —
DETTO, fatto. «Visto che la maggioranza non vuole discutere politicamente di questi problemi e non vuole autotutelarsi, di fronte a situazioni sospette, ci abbiamo pensato noi, portando tutto il materiale in Procura».
 
IL PD DI DESIO ha mantenuto la promessa fatta nell’ultimo consiglio comunale e martedì, attraverso il consigliere Lucrezia Ricchiuti, ha messo insieme un faldone e portato tutto al Tribunale di Monza, all’attenzione dei pm Baggio e Mapelli, che già indagano su situazioni relative al territorio desiano. «Questa non è la strada che preferiamo - ha spiegato il segretario cittadino Tommaso Andreano in una conferenza stampa - ma siamo ormai costretti a percorrerla, e lo faremo ancora, di fronte a situazioni poco limpide: su legalità e difesa del territorio non faremo sconti a nessuno». Sono tre, in particolare, le segnalazioni fatte alla Procura, «affinché questa possa verificare se tali documenti possano ritenersi utili alle indagini in corso», è spiegato nella lettera accompagnatoria: la prima riguarda l’area definita D4 nel vecchio Prg, cioè quella accanto al terreno della futura Pam. Un terreno passato da agricolo a edificabile con la variante urbanistica del 2004 e dove «dalle visure catastali e camerali - scrive il Pd - risultano numerosi passaggi di compravendite riconducibili a persone e società che sembrano soggette ad inchiesta da parte della vostra Procura. 
   
Si fa inoltre presente che la richiesta di cambio della destinazione d’uso nel 2004 sia stata fatta da una società, Il Guado srl, che non risultava essere la proprietaria dell’area all’epoca». «Un vortice di passaggi di proprietà in cui ritornano sempre nomi di persone e società a quanto pare legate a Ponzoni - aggiunge Ricchiuti - tra l’altro in un pezzettino dell’area, per la quale sono state richieste due licenze commerciali su un totale di 2.500 metri, sarebbero stati trovati rifiuti sotterrati, pare fino a 8 metri di profondità».

 
 
   
Area D4   PRG desio  VIA LEONCAVALLO
 
    
LA SECONDA segnalazione ha riguardato proprio l’area Pam, dove è previsto il maxi centro commerciale con torre direzionale di 70 metri: «dove abbiamo rilevato acquisizioni di terreni da parte della Pam - ha spiegato il capogruppo Roberto Corti - a prezzi anomali, fino a 244 euro al metro quadro, assurdo per terreni che allora, nel 2003, non servivano a nulla. Perché li ha pagati così tanto?». Infine, il Pd ha portato all’attenzione della magistratura la vicenda di un immobile residenziale di via Brennero, «appartenente alla Immobiliare Mais srl, in cui gli appartamenti risultano essere venduti a terzi, nonostante non siano dotati di idonea agibilità». «Alcuni cittadini hanno provato a vendere l’appartamento per motivi loro ma non ci riescono - ha aggiunto Ricchiuti -, la Mais ha chiesto il concordato fallimentare, se fallisse a rimetterci sono i cittadini».
 
     
 





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