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ALTERNATIVAVERDE PER DESIO ©

   

   

Parco Locale ad Interesse Sovracomunale  

   

Comune di Desio – Osservazione alla Variante parziale del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per le aree produttive

di Legambiente Onlus – Circolo “Roberto Giussani” di Desio con sede in via Volta 1/G nelle persone di Riccardo Riva come Presidente e del Dott. Paolo Conte come socio

PREMESSO

 

che è stata adottata una Variante parziale del P.R.G. del Comune di Desio la quale trasforma la destinazione di numerose aree agricole e a standard ad uso industriale rendendole per tanto edificabili.

Che tale scelta risulta notevolmente dannosa per l’ambiente, comportando il sacrificio di suolo inedificato in un Comune, come quello di Desio, che già possiede un elevatissimo consumo del territorio, che talune di queste aree presentano un elevato pregio ambientale e storico e per di più sono collocate in prossimità di spazi aperti di altri comuni e che infine è stata da poco resa disponibile una vastissima area per l’insediamento delle nuove attività produttive (area ex Autobianchi);

 

PREMESSO

 

che la Regione Lombardia con delibera della Giunta Regionale n. 31/5139 del 15 giugno 2001 ha riconosciuto il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.) della Brianza Centrale ai sensi dell’art. 34 della Legge n. 83/86. Che a tale parco, promosso dal Comune di Seregno, ha aderito il Comune di Cesano Maderno con delibera n. 42 del 19 giugno 2000. Che l’inserimento di aree collocate in Desio all’interno di tale parco (peraltro il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – P.T.C.P. – già individua talune di queste aree come “zone extraurbane con presupposti per l’attivazione di progetti di consolidamento ecologico” – art. 61) consentirebbe, sia di salvaguardare in maniera migliore degli spazi aperti collocati, come soprascritto, a confine dei tre comuni, sia di creare quell’elemento indispensabile per attuare i corridoi ecologici previsti dall’art. 58 del P.T.C.P. (tra il Parco della valle del Lambro, il Parco del Grugnotorto e il Parco della Valle del Lambro), che sarebbe la premessa per ottenere un migliore inserimento ambientale dell’autostrada Pedemontana e contribuirebbe a salvaguardare in maniera più efficace l’area agricola di particolare pregio storico ed ambientale collocata in prossimità della villa Buttafava in San Giuseppe, quest’ultima già vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e del Paesaggio di Milano, ai sensi della legge 1 giugno 1939, n. 1089. Ciò premesso,

 

SI CHIEDE

 

A)               di istituire all’interno del territorio comunale il P.L.I.S. da unire al quello della Brianza Centrale già riconosciuto, comprendente le aree nella tavola 1 allegata e con la disciplina analoga a quella prevista dai comuni di Seregno e Cesano Maderno che si allega;

 

B)        in subordine di istituire all’interno del territorio comunale il P.L.I.S. da unire a quello della Brianza Centrale già riconosciuto, comprendente le aree nella tavola 1 allegata, con l’esclusione delle zone rese industriali alla luce della suddetta variante, e con

la disciplina analoga a quella prevista dai comuni di Seregno e Cesano Maderno che si allega. Tutto ciò al fine di tutelare almeno le zone rimanenti. A questo fine in tale richiesta subordinata si chiede altresì che le nuove zone industriali individuate, vengano attuate mediante programma integrato di intervento ai sensi della legge n. 9/99, prevedendo, a titolo di conservazione ambientale, una cessione di aree standard o agricole al comune, all’interno del costituendo P.L.I.S. per una superficie pari o superiore alla superficie territoriale di ciascuna area industriale. Ciò, sia al fine di creare le condizioni per una valorizzazione ambientale ed ecologica (potenziamento del circuito delle piste ciclabili, interventi di riforestazione, creazione di corridoi ecologici, ecc.) da parte del comune, delle suddette aree incluse nel P.L.I.S., sia al fine di introdurre un minimale elemento di perequazione rispetto ad altre proprietà per le quali non è stata prevista una così consistente valorizzazione immobiliare, attraverso il ritorno di almeno una parte del plusvalore creato dalla variante alla collettività.

 

 

Desio, 7 maggio 2004

     
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